A tre anni dagli Indirizzi per la pianificazione urbanistica, il 18 marzo del 1997 il nuovo consiglio comunale di Napoli ha approvato il suo primo atto di pianificazione territoriale: il Piano comunale dei trasporti. Il nuovo piano è già integrato nel processo di revisione dell'allora vigente Piano regolatore generale del 1972, iniziato nel 1994 e conclusosi nel 2004.
L'obiettivo del piano comunale dei trasporti è ridurre l'uso del trasporto privato in favore di quello pubblico, potenziando la rete del trasporto pubblico e privato per favorire il decentramento delle funzioni dal centro cittadino. In questo modo si rendono più accessibili le diverse funzioni della città, alleggerendo le strade dal traffico automobilistico. Il piano è nettamente innovativo rispetto al passato: non definisce più scelte immutabili da realizzare in un indefinito intervallo di tempo e si propone come un moderno strumento di supporto alle decisioni. Perciò il piano è organizzato in tre scenari temporali: la situazione attuale, il medio periodo (scenario di base) e il lungo periodo (scenario di intervento).
Il piano agisce su due limiti dell'allora già consistente patrimonio ferroviario: la scarsità di connessioni tra le linee e l'assenza di una struttura di rete. La storia del trasporto ferroviario a Napoli, iniziata nel 1839 con la prima linea ferroviaria italiana, la Napoli-Portici, aveva consegnato alla città tante infrastrutture di trasporto su ferro, tra loro scollegate, sia fisicamente che nella gestione. Il Piano propone di realizzare un sistema di trasporto a rete e prevede sia nuove infrastrutture di trasporto che politiche di gestione della mobilità. Invece dei soli cinque nodi ferroviari esistenti nel 1997, il piano propone di realizzarne, in un arco temporale di 10-15 anni, ben diciotto.
A questo sistema a rete del ferro si connette la viabilità principale, con sedici nodi intermodali tra il trasporto su ferro e privato. Infine sono ridisegnate le linee tranviarie con quattro linee di tram con fulcro a Piazza Garibaldi e due nuove funicolari.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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