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Momenti di Liberazione

Evento espositivo di Lydia Cottone in occasione della celebrazione del 70° anniversario delle Quattro Giornate di Napoli

28-29-30 settembre Pan | Palazzo delle Arti Napoli. A cura di Associazione Nemeton Onlus
 
 
 

Un'esposizione di tredici opere scultoree realizzate tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso, dall'artista napoletana di fama internazionale Lydia Cottone. Opere scelte perchè, in occasione delle 70° anniversario delle Quattro Giornate di Napoli che l'Amministrazione Comunale si accinge a celebrare, meglio esprimono il senso di ricerca, di autenticità e libertà dell'artista.
"Momenti di Liberazione" si intitola l'evento, come Lydia frequentemente usava indicare il suo tempo dedicato al lavoro.
Una mostra di opere che esprimono speranza, impegno e tenacia, evidenziando il carattere sensibile e deciso dell'artista che con grande capacità di visione incoraggia alla vita, anche quando tutto sembra negarla. Opere che per grandezza e espressività testimoniano il desiderio di andare oltre.
oltre i limiti della materia e delle forme, a partire dal passato che dalla materia emerge, attraversando la durezza della pietra e dei metalli. Riuscire a guardare oltre anche solo attraverso un piccolo foro. Semplice foro come punta di un iceberg di luce. Superare la durezza della pietra e della vita con le mani e il con il cuore nudo e con tutto l'anima, andando anche oltre il dolore e la sofferenza dei momenti della liberazione.
Era difficile cercare la luce dopo l'olocausto di Kolyma e di Auschwitz, dopo che l'uomo era stato capace di tanto nei confronti del più debole, dopo decenni atroci.
Le opere di Lydia sembrano essere animate dalla stessa forza e volontà di andare oltre, di volersi liberare da ogni ostacolo paralizzante, di trovare un senso per la condizione umana attraverso la capacità di trascendere il reale senza ignorarlo. La stessa forza che ha animato i sentimenti e le azioni di donne, uomini, bambini e anziani che durante le quattro giornate sono stati più potenti dell'acciaio e del fuoco nemico. 
 Un accostamento di sentimenti ed emozioni che avvicinano la pulsione artistica di Lydia al desiderio di nuova vita degli insorti, come lei stessa a parole testimoniava al marito quando provava forte umiliazione e vergogna nel sentirsi "essere umano simile a quelli che avevano attuato l'olocausto".
Tutta la vita di Lydia ha testimoniato la sua attenzione verso gli emarginati. Attraverso il suo lavoro, attraverso la sua maestria ha donato importanza ad oggetti della natura a prima vista marginali, poveri come pietre, metalli, legni, tessuti che, toccati dalla sua arte, ridisegnavano forme e senso, apertura e continuo rimando emotivo, nobilitando l'umiltà con l'attenzione rivolta alle ferite, al disagio, alla sofferenza e alla bellezza dell'armonia.
La mostra è stata curata e allestita grazie alla sensibilità dell' assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele e dei suoi collaboratori e grazie ai volontari dell'Associazione Nemeton Onlus.

 
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