Rettifica modalità di presentazione delle richieste di iscrizione nell’elenco regionale dei negozi, delle botteghe d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica e nel registro regionale delle imprese storiche ultracentenarie
Con il presente
avviso si comunica che le future richieste di cui all’oggetto
dovranno pervenire esclusivamente all’indirizzo di posta
elettronica certificata (PEC) dcsm.affarigenerali@pec.comune.napoli.it e non saranno ammesse consegne in formato cartaceo.
La tradizione è un valore da conservare
L'Amministrazione ha individuato gli allegati prototipi di targa distintiva per le botteghe storiche e le imprese storiche ultracentenarie che, ai sensi dell'art. 7 del Regolamento in materia, tutte le imprese iscritte all'Albo dovranno esporre nei propri esercizi. La targa dovrà essere realizzata, a spese degli iscritti, secondo le indicazioni tecniche di dettaglio che saranno inoltrate a ciascuno, a mezzo pec. Si ricorda che, ai sensi del richiamato art. 7 del Regolamento, la targa potrà essere utilizzata anche ai fini pubblicitari.
Con l'istituzione dell'Albo cittadino degli Esercizi e delle Botteghe storiche, si è inteso tutelare, promuovere e valorizzare quelle attività con un forte radicamento urbano, che costituiscono testimonianza della storia, della cultura, dell'arte e della tradizione imprenditoriale napoletana e, che, pertanto, appartengono alla storia cittadina, quali esercizi commerciali e pubblici esercizi, botteghe d'arte e degli antichi mestieri, nonché le imprese storiche ultracentenarie, presenti sul territorio della città di Napoli.
Nel lontano 1935, Alberto Tarallo rilevò quello che allora era una semplice bottega di finimenti per cavalli e carrozze, al civico 419 e la trasformò in un elegante negozio di cravatte in seta e camicie su misura. Nel 1957, il negozio si ampliò, rilevando l'esercizio accanto diventando un unico spazio di vendita il cui stile era del tutto innovativo, sia per la scelta dei materiali e del design utilizzato sia per la scelta degli articoli in vendita. Elio e Renato Tarallo, da anni hanno deciso di seguire le orme del padre Alberto, fondatore dell'azienda. Lui per primo, infatti, decise che il negozio di Via Toledo doveva rappresentare prima di tutto un punto d'incontro e poi un luogo adibito alla vendita. Ed è questa filosofia che tuttora caratterizza l'attività. I due figli hanno voluto affermare la loro attività nel segno della continuità, proponendo un negozio completamente rinnovato sia all'interno che nelle vetrine esterne, recuperando quegli elementi architettonici caratteristici degli edifici storici che delimitano Via Toledo. Particolarmente curato l'interno, tutto in ciliegio e frassino, più confortevole ed accogliente per il cliente, studiato e progettato dall'Architetto Vittorio Menna. Alla base di tutto la presenza di Elio e Renato Tarallo a fare da collante grazie al loro rapporto personale con la clientela.
L'antica ditta artigianale “Mario Talarico ombrelli dal 1860" nasce nel lontano 1860 a Napoli. Inizialmente si chiamava “Al Giapponese di Giovanni Buongiovanni", poi fu sostituito con Ombrelli Talarico. All'epoca aveva due punti vendita in via Roma e via Chiaia e un laboratorio a via Sergente Maggiore. Nel 1924, Giovanni Talarico (figlio di Emilia Buongiovanni e Achille Talarico) insieme alla moglie Concetta Carlevalis si spostano in Vico Due Porte a Toledo 4/b, dove ancora oggi continuano con immenso orgoglio la tradizione di famiglia Mario Talarico sr (87 anni) 4° generazione, e Mario Talarico jr 5° generazione. La ditta produce ombrelli sartoriali su misura e personalizzati e bastoni di ogni tipo, per il passante occasionale e per il più esigente. Nella realizzazione di tali oggetti vengono utilizzati ancora materiali come il legno pregiato quali: il ciliegio, il bambù, il limone di Sorrento etc. Tra le celebrità che hanno avuto l'onore di servire: Papa Benedetto XVI, Papa Francesco, Eduardo, Peppino, Luca e Luigi De Filippo, il principe Antonio De Curtis e tanti altri ancora.
Indirizzo: Vico Due Porte a Toledo, 4/B e un punto vendita in Via Toledo, 329.
La storia della Salumeria “Pane”, oggi tra le prime aziende alimentariste in Campania, è la storia di un’azienda di famiglia, da secoli attenta all’innovazione, al servizio ed alla comunicazione. La storia ebbe origine in un vecchio edificio, a suo tempo parte conventuale della chiesa di San Giovanni alla Porta su cui confinava; questi fungeva come punto di ristoro per viaggiatori e pellegrini che giungevano numerosi da ogni parte del sud. Tra i suoi più antichi clienti si annovera il pittore Roberto Carignani (1894-1988), il poeta Libero Bovio (1883-1942), lo scrittore e patriota Luigi Settembrini (1813-1876) che aveva dimora proprio di fronte alla Premiata Salumeria.
L'antica pizzeria Fratelli Prigiobbo è sita nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Tre generazioni di pizzaioli che sfornano, oggi, pizze con la stessa ricetta della pasta di sempre. Da tanti la pizzeria è ricordata per le porte gialle. Oggi, grazie al libro “Bella Napoli” di Cristiano Cavina, che distingue le pizzerie napoletane in tre categorie: quelle in cui vogliono andare tutti, quelle in cui non va nessuno e la pizzeria dei Fratelli Prigiobbo, è conosciuta come “la pizzeria in cui vanno i napoletani”. Grazie all'articolo pubblicato sul “New York Times” è conosciuta anche all'estero e consigliata sulle guide turistiche. Il Mattino l’ha indicata come una delle pizzerie migliori dove mangiare panzarotti fatti a mano da un’antica ricetta, tramandata da generazioni.
La pizzeria Gorizia fu aperta il 20 agosto 1916, giorno in cui le truppe Italiane entravano nella città di Gorizia per tale motivo, il fondatore, Salvatore Grasso, spinto da spirito patriottico, la chiamò Gorizia. Tra le pizzerie più antiche del Vomero, nel 1932 divenne anche ristorante per soddisfare le tante richieste dei clienti che cercavano qualcosa in più della solita pizza. La squadra di calcio del Napoli, quando giocava allo stadio Collana, era ospite fisso come pure gli attori del vicino teatro Diana.
La storia del “Ristorante pizzeria Gorizia” inizia nel 1962, quando don Salvatore Grasso fondò il locale in via Albini, oggi via Cilea 137 al Vomero, dopo anni di gavetta accanto al padre, fondatore dell’omonima pizzeria in via Bernini nel 1916 e dopo essere sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi. Riuscì a tornare a Napoli, riprendendo una vita normale, di lavoro sul bancone della “Gorizia 1962”. Oggi alla guida dello storico locale c’è il figlio Antonio Grasso, maestro pizzaiolo. Recentemente rinnovata, è una delle poche pizzerie di Napoli ad avere un doppio forno. Non mancano innovazione e creatività, ma a continuare ad ispirare è sempre la tradizione.
Indirizzo: Via Francesco Cilea, 137 – ex Traversa privata via Albino Albini, 18-20 www.pizzeriagorizia.it
La sto ria commerciale della famiglia Acunzo risale al 1938, quando Felice Acunzo apre una friggitoria in via Cimarosa al Vomero. Nel 1946 passando a “miglior vita”, lascia le redini della ditta a Raffaele Acunzo suo fratello che, con il supporto della moglie Renata Vittozzi, porta avanti l’attività. Con la stessa impresa familiare, nel 1964, rilevano un locale sempre in Via Cimarosa, 60/62 dove fanno nascere il ristorante e pizzeria Acunzo. Alla morte di Raffaele Acunzo (19689, l’impresa passa poi nelle mani della vedova Vittozzi che con il supporto dei suoi 6 figli gestisce, in prima persona, sia la pizzeria sia la friggitoria. L’impresa familiare si trasforma in Acunzo sas di Vittozzi Renata e figli, e, nel 2006, data l’ormai avanzata età della signora Renata, la società si trasforma in Acunzo sas di Caterina Acunzo e f.lli. Nel 2011 cede il ramo di azienda della friggitoria e nel 2015 dà in fitto l'azienda alla “Qui rido io srl” che, con i suoi nipoti, continua l’attività di famiglia. Il locale si presenta ancora con i marmi classici della tipica trattoria napoletana e con l’immancabile forno a legna. Negli anni, le principali testate giornalistiche campane, la Rai e ultimamente anche la televisione nazionale giapponese hanno raccontato la storia di questa pizzeria. Prodotto tipico della pizzeria “Acunzo” è, senza alcun dubbio, il connubio pizza/pasta, la cui esemplare dimostrazione è la “pizza pulcinella”, nata nel 1970, grazie alla quale è stato possibile creare, non solo una netta linea di demarcazione con le altre pizzerie, ma anche generare un mix tra tradizione ed innovazione. L’idea della pizza con la pasta, che da qualcuno può essere considerata “alterazione” di un prodotto semplice, è invece una vera e propria estrinsecazione di un’antica “napoletanità”, quella più profonda in cui si era soliti accompagnare la pizza al pane. A portare avanti questa tradizione è oggi la terza generazione di famiglia, ovvero il figlio della signora Caterina Acunzo, Gabriele Sorice, ed il genero Guido Grosso, impegnati attivamente all’interno dell’azienda.
Una storia di stile e imprenditorialità che ha inizio nel 1880, anno di fondazione della Casa Italiana Pelliccerie Mele 1880, con unica sede al Corso Umberto I, 217. Già a quei tempi, l’azienda Mele era considerata tra le più prestigiose del settore in Italia, unica azienda italiana dell’epoca ad essere invitata a partecipare all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1907. Per le sue alte qualità imprenditoriali, il fondatore fu insignito della onorificenza di Gran Cavaliere della Corona d’Italia nel 1917. Negli anni ha ricevuto numerosi attestati tra i quali il prestigio di essere tra i fornitori ufficiali della Real Casa di Borbone ed essere annoverati, con l’iscrizione nell’albo, tra le aziende ultracentenarie napoletane e italiane. Oggi alla guida dell’azienda, arrivata con successo alla quinta generazione, c’è Enrico insieme ai fratelli Davide e Diego Mele che continuano la tradizione negli eleganti saloni stile liberty, punto di riferimento per la clientela, che si sussegue di generazione in generazione. Il Made in Italy, la qualità, l’artigianalità sono gli elementi della storia di Mele 1880, cosi come di ogni sua collezione.
L'antica osteria da Tonino viene fondata nel 1880 da Antonio Canfora e da oltre un secolo racconta con serietà e qualità la storia della ristorazione napoletana a carattere familiare. Trasformata in vineria, a causa della scarsa reperibilità di materie prime, soltanto durante le due grandi guerre, l'osteria rappresenta da sempre un punto di riferimento nella zona Chiaia ed un luogo di culto della buona cucina partenopea. La spesa si fa la mattina, giorno per giorno, tutto fresco, come da tradizione il menù si scrive a mano, ogni giorno è diverso e si depenna non appena un piatto finisce. Ci sono dieci tavoli in totale, sempre pieni, il più delle volte si condividono ed è cosi che tra un piatto di ragù ed una battuta ci si ritrova, avvocati ed operai, seduti allo stesso tavolo. Su questi stessi tavoli sono passate personalità del calibro di Caruso, il Duca d'Aosta Amedeo di Savoia, il premio nobel Dario Fò, Silvio Orlando etc.etc. Cinque generazioni tra fornelli e sala si susseguono di padre in figlio, l'ultimo erede della famiglia Canfora è Paolo, figlio del famoso Tonino (JR) e della formidabile cuoca (Sue Ellen), che oggi porta avanti l'attività di famiglia accompagnato dalla moglie Rossella e dai due figli Antonio e Simone.
Alberto Napolitano Pianoforti nasce nel 1840, quando un abile artigiano, Antonio Napolitano, costruì i primi pianoforti. Da allora, attraverso quattro generazioni, l’Azienda è diventata leader nel settore del pianoforte in tutte le sue declinazioni: vendita, noleggio, accordatura, riparazione ed organizzazione concerti ed eventi (Piano City Napoli). Il I° piano di Palazzo Mastelloni a Piazza Carità è un punto di riferimento per i musicisti a Napoli: ampia esposizione di pianoforti moderni ed antichi, sala da concerto per corsi di perfezionamento, concerti, masterclass, presentazione e vendita di libri, sale studio, laboratorio di restauro. Alessandro e Marco Napolitano, attuali titolari, continuano il motto di famiglia: fornire la migliore professionalità possibile e la massima attenzione al cliente.
Indirizzo: Piazza Carità, 6 - Palazzo Mastelloni, I piano
La Bersagliera è uno dei ristoranti più suggestivi di Napoli fondato da Donna Emilia Del Tufo Chiosi nel 1919 e situato sulla banchina del porticciolo di Santa Lucia, di fronte a Castel dell’Ovo. Anche d’inverno è possibile pranzare sulla sua terrazza, ai tavoli situati proprio a ‘pelo d’acqua’. All’interno del ristorante si è accolti in una sala, autentico gioiello liberty, realizzata dalle maestranze che lavorarono per l’architetto Coppedé nel palazzo Galli. Fedele ad un’alta tradizione di ospitalità, questa Casa vanta la presenza di personaggi della cultura e dello spettacolo, come testimoniano film, foto e i preziosi libri delle firme. Al compimento dei 100 anni La Bersagliera è impegnata a non disperdere l'identità di questo luogo che resta nel cuore degli ospiti italiani e stranieri.
Il Chioschetto è un punto vendita di piante e fiori sito in piazza Vanvitelli. È inserito nella albo delle aziende storiche ed ultracentenarie poiché la sua storia incomincia nel lontano 1907 quando l'attività era soltanto una piccola edicola in legno. Nel 1923, il chiosco fu costruito in ferro battuto quando fecero la loro comparsa i primi chioschi in stile Liberty nella città di Napoli e tale è rimasto da allora. L'istanza della sua istallazione, in piazza Vanvitelli, in epoca storica fu fortemente voluta da una serie di nomi illustri della nostra città, primi tra tutti il Generale Diaz e l'allora direttore del giornale "il Mattino di Napoli" e fu approvata con delibera comunale. Il Chioschetto, oltre ad essere un esercizio commerciale, rappresenta la memoria storica del quartiere Vomero ed è un vero punto di riferimento dei cittadini del territorio. Inoltre è impegnato nell'adozione e cura di spazi verdi della città e inserito nelle liste delle aziende Antiracket.
La ditta Iamunno vede la sua nascita verso la metà degli anni '30, quando il suo capostipite, Giuseppe, decise di mettersi in proprio, dopo aver lavorato alcuni anni presso privati. Il piccolo artigianato gli consente di andare avanti, fino all'iscrizione all'Associazione di categoria “Vetri e Cristalli” della provincia di Napoli nel 1946. In collaborazione con i propri figli, dà vita ad una discreta lavorazione del vetro e saranno proprio i figli, attraverso una continua abnegazione al lavoro e amore per l'arte, a portare la ditta ad una visione più ampia. Attualmente i nipoti del defunto Giuseppe, continuano l'attività con lo stesso impegno, riscuotendo una lodevole fiducia, offrendo ai clienti la loro professionalità. Essi mettono a disposizione della clientela la loro esperienza ereditata ed accumulata con tanti anni di attività.
L'Hotel Villa Maria è dal 1913 un 3 stelle, ed è l'unico albergo napoletano gestito dalla stessa famiglia da oltre 100 anni. Si presenta come una palazzina in stile Liberty, dove le facciate esterne hanno mantenuto gli originali stucchi con tre file di mattonelle a rilievo con rappresentazioni floreali e l'artistica pensilina in ferro battuto. Anche gli interni sono impreziositi dagli originali stucchi, boiserie in legno con enormi specchi, antiche consolle e meravigliosi quadri di rinomati artisti napoletani. L'originale ringhiera della scala che porta ai tre piani superiori è un vero gioiello di un'arte ormai irripetibile. La sala colazione è elegantissima con pavimenti in marmo rosso di Francia e rivestimenti in marmo rosa del Portogallo, poltroncine e tavoli stile Luigi XVI, sanitari della Devon&Devon e gettacarte di Murano.
La famiglia Sorrentino da oltre 200 anni opera nel campo degli oggetti preziosi. Nel 1925, Gennaro Sorrentino trasferisce l’antica bottega orafa dal Borgo degli Orefici al “Rettifilo”, (la tradizionale strada dello shopping cittadino), negli stessi locali dove ancora oggi, i nipoti di Gennaro, Rino e Francesco continuano a gestire l’azienda di famiglia. Da sempre la gioielleria Sorrentino al Rettifilo, una delle più antiche aziende orafe partenopee ancora in attività, è un punto di riferimento nel panorama commerciale napoletano, dove uno staff giovane e dinamico è pronto a soddisfare le richieste dei clienti, garantendo sempre un vastissimo assortimento di prodotti di qualità eccelsa e al giusto prezzo.
La cioccolateria Gallucci pianta le sue radici nel centro storico di Napoli sin da fine '800. È inserita nell'Albo delle aziende ultracentenarie del Comune di Napoli e della Regione Campania. I titolari sono orgogliosi di ciò, in quanto, unica cioccolateria presente per anzianità lavorativa, ma soprattutto per continuità familiare, rappresentando attualmente la quarta generazione. Al cognome Gallucci è stata aggiunta la dicitura “Cisterna dell'Olio” che si identifica con il domicilio della sede storica, dove tutt'oggi si produce e si vende. Tre anni fa al marchio storico è stato affiancato un nuovo progetto THEOS CHOCOLATE & CAKE nella città di Quarto Flegreo, aggiungendo al loro tradizionale cioccolato, la produzione di torte artistiche, personalizzazioni e cadeau per ogni esigenza.
Indirizzo: Sede storica Via Cisterna dell'Olio, 6/c Punto Vendita Via Bernini,100
Casa della Penna vanta una tradizione familiare tri-generazionale, fondata dal nonno dell’attuale proprietario nella stessa sede storica in cui è ancora oggi dal 1937. Fin dai primi anni, la ditta ha unito sapienza e professionalità per soddisfare i propri clienti, divenendo così specialista del settore e ottenendo l’apprezzamento degli estimatori di tutto il mondo. In più di 80 anni di storia, Casa della Pennasi è distinta come unica ditta del centro-sud capace di offrire assistenza per tutti i tipi di penne: dalle prestigiose Montblanc alle più semplici ed artigianali dal grande valore affettivo.
Giunti alla quinta generazione dello stesso ramo familiare, i fratelli Alessandro Carraturo ed Ulderico Carraturo ad oggi gestiscono l'attività di famiglia, rispettando le tradizioni e le abitudini dell'Arte Pasticcera Napoletana, con particolare attenzione a: sfogliatelle, ricce, frolle e santarose, pastiere, capresi e babà e vendita di gelato artigianale. Tutta la produzione è priva di conservanti o prodotti di sintesi chimica. Offre inoltre servizio di caffetteria, bar, catering e buffet da 10 a 1000 persone. Da anni ormai, attraverso l'utilizzo di Corrieri Espressi, vengono anche spedite, pastiere, sfogliatelle ricce e frolle, capresi e babà in Italia ed in tutto il mondo. L'azienda, presente dal 1837 nel quartiere, contribuisce attivamente al progetto di Rigenerazione Urbana Partecipata, nonché si fa promotrice dell'Associazione Antiracket di Porta Capuana aderente la FAI.
Campanile è un negozio storico di calzature della città di Napoli. Il fondatore, Sig. Mario Campanile, iniziò la sua attività insieme al fratello Raffaele nella zona dei Guantai, all’epoca ritenuta tra le zone di maggior rilievo commerciale. In seguito, nel lontano 1948, i due fratelli cambiarono sede trasferendosi al civico 18 di Via Toledo (P.zza Sette Settembre) e ivi continuarono la vendita al dettaglio di calzature uomo/donna. Nel gennaio del 1984, l’attività è passata completamente nelle mani di Nicola, figlio di Mario, ed è da questo periodo in poi che si hanno i cambiamenti più rilevanti. Nel 1996, è il lieto ritorno di Mario, ma questa volta si tratta della terza generazione e precisamente del figlio di Nicola.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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