Con la pubblicazione di questo itinerario che ci accompagna nei luoghi di culto più rilevanti del nostro territorio ci proponiamo due scopi.
Il primo è di contribuire alle celebrazioni della canonizzazione del Beato Gaetano Errico, un evento di grande rilievo per la figura straordinaria di questo Santo, conosciuto e venerato in tanti paesi del mondo, che tuttavia a Secondigliano, quindi nel territorio della VII Municipalità, assume un significato particolare.
Il secondo obiettivo è quello di porre l'accento sulla ricchezza e la bellezza del patrimonio artistico e monumentale di questo quartiere e di tutto il territorio della Municipalità, per farli conoscere a un numero sempre più grande di persone, e per aprirne, in qualche modo, le porte.
Questa piccola guida contiene dunque la descrizione dei monumenti più antichi e più belli che si trovano nel nostro territorio e propone un percorso per scoprirne, contemporaneamente, la storia artistica e religiosa, le tradizioni e la cultura.
Per noi questa positiva esperienza rappresenta un primo passo per l'avvio di un confronto duraturo e di uno scambio culturale che veda protagonisti l'intera città di Napoli ed il suo hinterland, con l'ambizione di mostrare al paese intero le nostre ricchezze per farle diventare patrimonio di tutti. L'impegno per il futuro, dunque, è di proseguire nel recupero del nostro territorio, ripercorrendo il filo rosso della sua storia e rivelando gli intrecci tra cultura alta e tradizioni popolari, arte e spiritualità.
Il Presidente della VII Municipalità
Giuseppe Esposito
Il nostro itinerario artistico religioso si svolge lungo le strade, le chiese, i luoghi più significativi dei tre antichi casali a nord di Napoli: San Pietro a Patierno, Secondigliano e Miano, oggi quartieri di Napoli, prima comuni autonomi con le loro tradizioni storiche, religiose, culturali, testimoni dell'impegno civile e della santità di Gaetano Errico.
Il percorso inizia da Piazza Di Vittorio, più conosciuta come Piazza Capodichino, con la Chiesa dell'Immacolata Concezione. Venne edificata nel 1857, per volontà del re Ferdinando II, come segno di ringraziamento alla Vergine per essere scampato miracolosamente nel giorno dell'Immacolata del 1856 all' attentato perpetrato da Agesilao Milano, un mazziniano infiltrato, mentre il re passava in rassegna l'esercito al Campo di Marte a Capodichino.
La fine del regno borbonico influenzò certamente i successivi lavori del tempio, la cui realizzazione, seppure di notevole rilevanza artistica, fu inferiore alle attese del cardinale Sisto Riario Sforza che aveva benedetto, .....