A Napoli il PSDI in un primo periodo, dal dopoguerra al 1976, presenta un livello di consensi inferiore al suo valore nazionale e a quello delle altri grandi città. La spiccata tripolarità del voto napoletano lasciava spazi ristretti ai partiti minori. In una seconda fase invece, dal 1979 al 1992, mostra una forza elettorale superiore a quella dell'intero Paese e, con la sola eccezione di Palermo, a quella di tutti gli altri maggiori comuni italiani. Il Partito Socialdemocratico, nelle ultime competizioni elettorali in cui è presente, mostra in periferia, nei quartieri della zona nord e in particolare a Chiaiano, ma anche a Barra e Ponticelli un livello di suffragi maggiore di quello cittadino. Raccoglie invece i suoi più bassi consensi in alcuni aree del centro, si rileva un minore livello di adesione ai socialdemocratici a Chiaia, a Posillipo, al Vomero, nei quartieri "agiati", proprio dove nel dopoguerra il partito di Saragat aveva la sua maggiore forza elettorale.