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Maschio Angioino - Renzo Francabandera: Del colore del teatro

La philosophie_1 - pastelli ad olio su carta grigia (foto di Gianluca "Naphtalina" Camporesi)
un disegno dell'artista

Nel giugno 2009, durante il Napoli Teatro Festival Italia, il critico di Repubblica Rodolfo di Giammarco presentò l'opera di Renzo Francabandera come un'assoluta, appassionante novità nel panorama del teatro contemporaneo.

Da anni Francabandera racconta il teatro disegnando, nel buio della sala, frammenti occasionali rubati in rapidità alla scena, quell'arabesco di volti e di suggestioni che si svolge unico e irripetibile ogni sera, l'incontro tra la luce dell'immagine e il corpo teatrale.
 
Con raffinata tecnica di pastello ad olio e fogli inchiostrati a china, l'artista ricerca istantanee di colore per tracciare emotivamente lo spettacolo, lo disegna, lo racconta. Nati per accompagnare la meditazione scritta sulla drammaturgia, i disegni hanno iniziato col tempo a vivere di vita propria.
 
In collaborazione col servizio Patrimonio artistico museale, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli ha così deciso, individuando come sede dell'esposizione la sala Carlo V di Castel Nuovo, di ospitare il progetto "Del colore del teatro", che concretizza quanto da più parti auspicato, ovvero un'esposizione pubblica dei lavori di Francabandera, fino ad oggi condivisi esclusivamente nel rapporto duale con artisti come Moni Ovadia, Antonio Latella, Luca Ronconi, Pippo Delbono, la compagnia Societas Raffaello Sanzio, Emma Dante, ed infiniti altri.

 
 
Renzo Francabandera (foto di (foto di Gianluca "Naphtalina" Camporesi)
una foto dell'artista al lavoro

Le sue personali, ospitate negli anni scorsi sia a Roma, sia, l'anno passato, all'Atir Ringhiera e al Teatro dell'Elfo di Milano, rivelano un linguaggio iconografico che non limita più il suo dominio all'immagine ferma per qualche istante nella retina, come una semplice fotografia; ma attraverso la scomposizione della luce, attraverso la tracimazione del segno, la trasfigura, la rende assoluta, fissando il connotato non verbale e non visuale che rende unica l'esperienza a teatro.

Dai primi piani, che restituiscono la leggerezza e il tormento, fino agli intrecci dei corpi, alle tensioni verticali dell'emotività del luogo teatro, il percorso che viene offerto all'osservatore è quello di un evento teatrale accaduto una sola volta, mediato da una forma  visibile che si espande nell'immaginazione; ed anche quello di un dire poetico che potrebbe ancora avverarsi.

La città di Napoli, da alcuni anni ufficialmente la capitale nazionale del teatro, si presenta oggi come luogo ideale per la tessitura di un dialogo mediatore tra le diverse occasioni del teatro. Napoli città del Teatro, città del Festival Italia, capitale dell'arte, luogo di incontro, strada di mescolanza, metropoli da cui partono le voci del convivere.

"Il dono di Renzo, fare diventare l'attimo che fugge, il non ripetibile...un atto estremo che resta, che in un tratto veloce e quasi incompiuto diventa memoria per tutti, istantanea polaroid pittorica  che si fa testimonianza e cronaca".
 
Antonio Latella

 
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