Napoli incontra la Spagna. La tradizione musicale popolare del barocco napoletano si incontra con quella degli zingari dell'Andalusia. Napoli offrirà un pezzo significativo delle sue radici legato ad un periodo storico importante della sua storia culturale e artistica. La Spagna sarà rappresentata dal flamenco, espressione artistica profonda dell'animo gitano, ormai simbolo nazionale, nel cui canto ritroviamo l'espressione del malessere propriamente zingaro, nella musica la fusione dei ritmi moreschi, ispanici e afro. Un viaggio tra le contaminazioni e le influenze reciproche che hanno caratterizzato i cambiamenti attraverso i secoli del linguaggio musicale di Napoli e dell'Andalusia.
Flamenco classico, Flamenco jazz, musica Arabo-Andalusa e musica della Tradizione Popolare Seicentesca Napoletana. Il comune denominatore individuato è la contaminazione prodotta dal passaggio su questi territori di differenti culture: dai fenici ai cartaginesi, dai visigoti ai romani e ai musulmani. Una sensibilità sviluppata su queste basi diventa il territorio fertile per ulteriori innesti e variazioni sviluppati in ogni parte del Mediterraneo.
Le comunità simbolo di questa contaminazione culturale, che si traduce in una grande produzione musicale, possono essere l'Andalusia - e il suo flamenco - per la Spagna e Napoli - e il suo barocco- per l'Italia. Il più grande interprete spagnolo dell'evoluzione contemporanea del Flamenco - Tomatito L'immagine della tradizione - Peppe Barra - e i Tanit Sufi espressione della tradizione musicale araba-andalusa, offriranno un ulteriore confronto tra le culture delle grandi civiltà del Mediterraneo.