Sulla questione del Brevetto Europeo il governo italiano teme una discriminazione linguistica e si dichiara pronto a esercitare il proprio diritto di veto se l'esclusione come lingua base necessaria, insieme a inglese, francese e tedesco, per registrare un brevetto a livello EU, fosse confermata. Questa la posizione espressa congiuntamente dal Ministro degli Esteri, Franco Frattini e da quello delle Politiche Europee, Andrea Ronchi.
Il Presidente della Commissione Ue, Josè Barroso, infatti aveva escluso la possibilità di inserire anche l'italiano, insieme a inglese, francese e tedesco, tra le lingue base necessarie per registrare un brevetto sul territorio europeo.
Nelle prossime settimane si capirà se sul provvedimento sarà approvato con la regola dell'unanimità oppure si opti per il sistema delle "cooperazioni forzate" previste dal nuovo Trattato di Lisbona, che comportano l'esclusione dei paesi che esprimono voto contrario al sistema del trilinguismo per i Brevetti EU.