Nell'ottobre del 1943, dopo l'insurrezione popolare che portò alla liberazione della città dall'occupazione militare tedesca, a svolgere le funzioni di sindaco era il Commissario Straordinario, dott. Giuseppe Solimena, nominato nella carica il 5 agosto di quell'anno. Il 4 aprile 1944 un regio decreto legge stabilì che per lo stato di necessità "a causa di guerra" e "in attesa di poter indire le elezioni amministrative, occorre dettare norme transitorie per l'amministrazione dei Comuni e delle Provincie". All'articolo 1, quindi, fu prescritto "Ogni Comune ha un sindaco ed una Giunta Municipale. Il sindaco e gli assessori municipali sono nominati dal Prefetto". Dopo diciotto anni era cancellata la norma voluta dal regime fascista che poneva a capo delle amministrazioni comunali il Podestà, organo monocratico di designazione governativa.
Il 15 aprile del 1944 il Prefetto, Francesco Selvaggi, nominò il prof. Gustavo Ingrosso alla guida dell'amministrazione cittadina; naturalmente, con il beneplacito del Governo Militare Alleato. La cerimonia di insediamento si svolse in Palazzo San Giacomo alla presenza del Prefetto, del Commissario Straordinario uscente, dei rappresentanti delle forze armate Alleate, di funzionari e impiegati comunali.
L'atmosfera era quella delle grandi occasioni e dei discorsi di circostanza. L'intervento del comandante delle forze alleate in città, colonnello Charles Poletti, fu invece privo di fronzoli dialettici e andò subito al cuore del problema: "Io non ho pietà per gli incapaci e per i disonesti. Il benessere pubblico deve prevalere e una persona non competente e disonesta deve essere mandata via. Bisogna pulire la casa.
Lei, Ingrosso, come nuovo sindaco avrà il maggiore Hutchinson al suo fianco, il quale le darà aiuto; ma lei è il sindaco e quanto più farà senza il nostro consiglio più contenti saremo".
Ingrosso, tra l'altro, affermò: "La presente cerimonia eccede la portata di una normale investitura di poteri. Essa rappresenta la chiusura definitiva di una triste parentesi della vita delle istituzioni libere della nostra città. La democrazia entra sovrana in questa casa comune dei cittadini napoletani, o meglio, vi ritorna dopo venti anni di esilio". Trent'anni più tardi l'evento fu ricordato con l'apposizione di una targa nell'androne di Palazzo San Giacomo.
A gennaio del 1946 un altro decreto legislativo, firmato da Umberto di Savoia, Luogotenente Generale del Regno, ricostituì le amministrazioni comunali su base elettiva. Il Consiglio comunale scaturito dalle elezioni cittadine del 10 novembre 1946 votò il prof. avv. Giuseppe Buonocore, primo sindaco dopo la riacquistata libertà amministrativa della città. 33 voti, contro i 25 concentrati sul nome di Gennaro Fermariello, già sindaco di nomina prefettizia, consentirono l'avvio della nuova amministrazione comunale.
Buonocore, intanto era già deputato all'Assemblea Costituente. Uno tra i 556 eletti nella prima consultazione politica nazionale dopo la caduta del fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale: le elezioni del 2 e 3 giugno 1946, le prime a suffragio universale, che portarono anche alla scelta della soluzione repubblicana come nuova forma dello Stato.
La legge n. 81 del 1993 stabilì, tra l'altro, l'elezione diretta del sindaco. Il capo dell'amministrazione cittadina non era più designato dal voto dei consiglieri comunali, ma era espressione diretta della volontà degli elettori. Al sindaco, ora, andavano poteri rafforzati e responsabilità nella nomina di assessori, dirigenti, consulenti; ciò si tradusse in maggiore possibilità di programmazione, organizzazione e progettazione dell'azione politico-amministrativa. Le prime elezioni con questo sistema si sono tenute in città il 21 novembre 1993. I candidati alla carica erano 9; al ballottaggio del 5 dicembre l'on. Antonio Bassolino conquistò la maggiore percentuale di voti (55,6 %) divenendo il primo sindaco eletto direttamente dai napoletani.
Bernardo Leonardi
Area Cultura e Turismo Servizio Beni Culturali - Archivio Storico Municipale
Salita Pontenuovo, 31 - 80139 Napoli
e-mail: archivi.storici.biblioteche@comune.napoli.it
pec: archivi.biblioteche@pec.comune.napoli.it