"Society" di Pasquale Bandiera

Guardando le opere di Pasquale Bandiera, si guarda e si osserva la sua stessa vita. Estetica, quindi, ma anche etica, nel senso di profonda sincerità, verso se stesso, in primis, e poi verso noi tutti. Non a caso, Wassily Kandinskij diceva "figlia del proprio tempo e madre delle nostre emozioni e della nostra sensibilità..." è l'arte. Bandiera si cimenta in questo: riunisce qui  due passi artistici, Society e Gens, di un percorso che vedrà in Ego' un successivo, ulteriore, avanzamento; in essi procede verso un approfondimento conoscitivo e svelante dei modi umani nell'associarsi, simile ad un processo di conoscenza quasi scientifico dal più grande al più piccolo, dal più vicino ai nostri tempi al più remoto. Il suo soffermarsi sui singoli episodi artistici muove dall'analisi della modalità associativa contemporanea, Society, appunto, dei modi e delle unicità, con cui oggi l'uomo sceglie, oppure subisce, il suo stare nel mondo che ci circonda. Non a caso declinato nell'esperanto contemporaneo, l'inglese. Lo step successivo, Gens, è appunto denominato in latino, lingua franca di tempi e vissuti passati, dove la scelta dei materiali, dell'iconologia, dei colori, che segnano le opere non sono mai utilizzati a caso, ma sempre intende riverberare modi di vivere, percorsi coniugativi e familiari ben definiti. Restiamo in attesa dell'ulteriore passo, dove l'Ego' di sapore e lingua greca sarà il protagonista....
A noi resta il compito, peraltro arduo, di identificare le mille componenti reali dei nostri sogni, lungo le quali l'artista ci conduce, in un lungo slittamento semantico, dando corpo alle nostre proiezioni intellettuali, utilizzando la materia di cui è fatta la nostra quotidianità.
Legno, metallo, pietra, colore, ed emozioni, appunto.