Il presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek ha di recente visitato la regione del Nagorno - Karabah, che è stata oggetto di un'audizione pubblica in Commissione Affari esteri il 15 giugno u.s..
Il Nagorno-Karabakh, che significa 'Giardino Nero di Montagna', è una piccola regione del Caucaso abitata da 140.000 persone. La regione, fin dall'antichità, è stata parte dell'Armenia cristiana ma, al momento del crollo dell'impero zarista (1917), è iniziata la contesa del territorio tra Armenia ed Azerbaigian, divenute repubbliche indipendenti. Il territorio, è stato devastato dalla guerra durata dal 1992 al 1994, che ha causato oltre 30mila morti e circa un milione di profughi. Oggi un azero su nove è un profugo o è figlio di profughi, sradicato da una terra di cui ha solo sentito parlare.
La pace è solo sulla carta. Le tensioni interne sono tante e molti temono che i grandi investimenti militari dell'Azerbaigian possano essere diretti a riconquistare il paese con la forza.
L'Armenia è stata isolata dai paesi confinanti: essa dipende economicamente dalla Russia e per il trasporto terrestre deve passare per Georgia ed Iran, vista la chiusura dei confini della Turchia.
Anche la ferrovia che collegherà Azerbaigian e Turchia aggirerà il paese.
La comunità internazionale è impegnata a affrontare la situazione da anni.
Sotto la presidenza congiunta di Russia, Francia e Stati Uniti, il gruppo di Minsk dell'OSCE (istituito nel 1992) sta cercando di trovare una soluzione duratura nella regione.
I principi da seguire, conosciuti anche come Principi di Madrid sono i seguenti:
La restituzione dei territori che circondano il Nagorno-Karabakh al controllo dell'Azerbaigian.
La determinazione dello status giuridico definitivo della zona.
Un corridoio che colleghi l'Armenia e il Nagorno-Karabakh.
Il diritto per tutti gli sfollati interni e i profughi di far ritorno ai propri paesi di origine.
La vicenda del Nagorno-Karabakh è poco conosciuta e spesso ignorata ma di interesse economico e politico per le potenze di Russia, Stati Uniti ed UE.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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