Per rilanciare la crescita i governi devono mettere le finanze pubbliche in ordine e adottare le necessarie riforme strutturali: è quanto afferma la Commissione europea nella sua analisi annuale della crescita 2012. L'analisi segna l'inizio del secondo "semestre europeo", un ciclo di 6 mesi durante il quale i governi dei paesi europei devono coordinare le rispettive politiche economiche e di bilancio.
L'analisi della Commissione invita i governi nazionali a concentrarsi su 5 priorità e misure correlate:
1) attuare politiche di bilancio orientate alla crescita, adeguando gli investimenti pubblici e i provvedimenti fiscali alle esigenze di ciascun paese;
2) ripristinare l'attività creditizia ai livelli pre-crisi, agevolando l'accesso delle banche alla provvista di fondi e quello delle PMI ai finanziamenti e mettendo a punto un nuovo regime europeo per il capitale di rischio;
3) rilanciare la crescita e la competitività, ponendo l'accento sull'economia digitale, il mercato comune dei servizi e il commercio con l'estero e le rispettive proposte dell'UE per velocizzare gli interventi;
4) contrastare la disoccupazione e gli effetti sociali della crisi, promuovendo la creazione di imprese e il lavoro autonomo e migliorando i sistemi previdenziali per tutelare le fasce più vulnerabili;
5) modernizzare le amministrazioni pubbliche, riducendo la burocrazia, promuovendo i servizi online e riducendo a 3 giorni i tempi per l'avvio di nuove imprese.
Il pacchetto di quest'anno include due nuove proposte: la prima proposta riguarda i paesi dell'area dell'euro che sarebbero invitati a presentare ogni anno contemporaneamente i loro bilanci preventivi e la seconda concerne il rafforzamento della vigilanza sui paesi dell'euro area che beneficiano di un'assistenza finanziaria o che sono a rischio di una grave instabilità.
La Commissione ha, inoltre, avviato una consultazione pubblica (scadenza 8 gennaio 2012) sull'opportunità di emettere collettivamente obbligazioni per sostenere i paesi con problemi di debito. Le risorse raccolte andrebbero ad alimentare il fondo salva-Stati.
Un libro verde presenta le opzioni per il varo degli eurobond, i cosiddetti "stability bond". Secondo la Commissione, ogni passo verso l'emissione collettiva di obbligazioni sarebbe fattibile soltanto se nell'area dell'euro si adottano misure per rafforzare la disciplina di bilancio.