I beni comuni sono l'acqua il lavoro, i servizi pubblici, le scuole, gli asili, le università, il patrimonio culturale e naturale, il territorio, le aree verdi, le spiagge e tutti quei beni e servizi che appartengono alla comunità dei cittadini e dei quali non può essere sottratto né il godimento, né la possibilità di partecipare al loro governo e alla loro gestione. Sono beni materiali e immateriali di appartenenza collettiva che sono sottratti alla logica dell'uso esclusivo e caratterizzati da una gestione condivisa e partecipata. Il Comune di Napoli garantisce la fruizione collettiva dei beni comuni e la loro preservazione a vantaggio delle generazioni future, attraverso un governo pubblico che ne consenta un utilizzo equo e solidale.
Il Comune di Napoli è la prima città in Italia ad aver istituito un Assessorato ai Beni Comuni per dare forza al tema delle forme d'uso del patrimonio per il prevalente interesse collettivo. Nel 2011 è stato modificato lo Statuto Comunale ed è stata introdotta, tra le finalità, gli obiettivi e i valori fondamentali della Città di Napoli, la categoria giuridica del bene comune.
Statuto del Comune di Napoli
Il Comune di Napoli è uno dei pochi Comuni italiani ad aver dato seguito ai risultati della campagna referendaria del 2011 per una gestione pubblica partecipata dell'acqua e, più in generale, dei beni comuni. Con Delibera di Giunta n. 740 del 16/06/2011, approvata con delibera di Consiglio Comunale n. 20 del 15/7/11, il Comune di Napoli afferma il principio dell'acqua come un bene comune e come tale di assoluta proprietà pubblica.
Nel 2012 è stato approvato il Regolamento delle Consulte per la Disciplina dei beni comuni, quali beni di appartenenza collettiva, fissando nei punti della delibera del 18 gennaio 2013 i Principi per il governo e la gestione dei beni comuni della Città di Napoli secondo i quali «ogni cittadino deve concorrere al progresso naturale e spirituale della Città».
Nel 2013, il Comune di Napoli ha fatto propria la "Carta dello Spazio Pubblico", approvata al termine dei lavori della II Biennale dello Spazio Pubblico, tenutasi a Roma dal 16 al 18 maggio 2013, quale contributo fattivo e concreto al processo di valorizzazione e di studio dei modi d'uso dello spazio pubblico urbano e ha approvato i principi per il governo e la gestione dei beni comuni della città di Napoli.
Nel 2014 il Comune ha approvato in Consiglio Comunale una nuova delibera avente in oggetto le procedure per l'individuazione e la gestione collettiva dei beni pubblici, quali beni che possano rientrare nel pieno processo di realizzazione degli usi civici e del benessere collettivo. Una delibera fondamentale che ha attivato un dibattito in Italia e che pone al centro dell'azione amministrativa il prevalente interesse pubblico sancito dalla Costituzione.
Il Comune riconosce il valore di esperienze già esistenti nel territorio comunale, portate avanti da gruppi e/o comitati di cittadini secondo logiche di autogoverno e di sperimentazione della gestione diretta di spazi pubblici, dimostrando, in tal maniera, di percepire quei beni come luoghi suscettibili di fruizione collettiva e a vantaggio della comunità locale.
Il 10 agosto 2017 la Giunta ha approvato la delibera 458 per promuovere azioni di valorizzazione ai fini sociali del patrimonio comunale.