Con un accordo in seconda lettura il Parlamento europeo (affinché le nuove regole entrino in vigore è necessaria l'approvazione dl Consiglio europeo), ha stabilito maggiori controlli sanitari e ambientali sui pesticidi e nuove regole per le imprese per quanto attiene il processo di autorizzazione alla vendita.
Il quadro generale predisposto dalla normativa.
Mentre i pesticidi per uso agricolo, continueranno ad essere disciplinati con una legislazione apposita, la legislazione europea in materia di pesticidi ad uso non agricolo, risalente al 1998, sarà aggiornata per includervi anche i prodotti trattati come, ad esempio, i mobili- divani- spruzzati con fungicida.
Sarà dunque vietato l'utilizzo di sostanze cancerogene in grado di colpire geni, ormoni e apparati riproduttivi, anche se gli stati membri potranno, in via del tutto eccezionale, non tener conto di questa regola nel caso in cui il prodotto pesticida sia assolutamente inevitabile per garantire la salute pubblica. Le autorizzazioni, in questo caso, saranno soggette a regole ancora più restrittive e a scadenze più brevi, nelle more che siano trovate alternative meno pericolose per la salute.
I deputati europei, inoltre, hanno inserito nella legislazione regole specifiche per controlli di sicurezza su prodotti realizzati con nanotecnologie come l'etichettatura obbligatoria.
Semplificazione.
La nuova legislazione armonizza il mercato europeo dei prodotti pesticidi e introducendo nuove scadenze per la presentazione delle domande di autorizzazione.
Si inserisce nel quadro di maggiore efficienza predisposto dalla normativa, la semplificazione delle procedure di riconoscimento delle autorizzazioni fra paesi, inoltre dal 2013, sarà introdotta la possibilità di richiedere l'autorizzazione direttamente a livello dell'Unione europea.
Tutela animale.
Le altre misure previste, sono volte alla tutela degli animali, infatti esse comprendono lo scambio di dati fra le imprese che effettuano test sugli animali, per ridurre le pratiche di sperimentazione, e dall'altro la duplicazione dei dati. In cambio, le imprese che adotteranno tali condotte, riceveranno un compenso per lo svolgimento e lo scambio dei dati relativi ai test.