In occasione del dibattito in corso in città sulla possibilità di ristrutturare lo stadio San Paolo o sull'eventualità di costruirne uno nuovo in altra zona, della città o dell'immediato hinterland, questa pagina presenta una documentazione composta dalla rassegna stampa dei principali articoli usciti negli ultimi mesi, da quattro album fotografici dedicati al San Paolo, da una galleria su una selezione dei principali stadi mondiali e il loro contesto urbano, da due casi di trasformazione e, infine, da uno studio commissionato dalla FIGC alla Deloitte sugli stadi modulari.
L'immagine a fianco riproduce il San Paolo nel suo contesto urbano.
Progettato da Carlo Cocchia e Luigi Corradi, avrebbe dovuto chiamarsi "Stadio del Sole", ma si decise di nominarlo "San Paolo" in omaggio al santo che sbarcò proprio sul litorale flegreo. Originariamente era previsto solo l'anello superiore tant'è che la realizzazione anche di quello inferiore costrinse ad abbassare il livello del terreno al di sotto di quello stradale.
L'inaugurazione avvenne il 6 dicembre 1959 con la partita di campionato Napoli-Juventus terminata con il punteggio di 2-1. La capienza prevista era di 87.500 posti in piedi, mentre oggi risulta di 60.240 posti a sedere come certificata dal CNIMS (Comitato Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive) del Ministero degli Interni.
L'impianto ha subito diversi lavori di riammodernamento: i principali negli anni '80 per i Campionati Europei di calcio e quelli più importanti prima del 1990 per il mondiale di calcio. Proprio questi ultimi lavori hanno conferito all'impianto la fisionomia attuale con l'innalzamento del terzo anello (poi chiuso per motivi di sicurezza) e la realizzazione della copertura.
LE IMMAGINI
"50 anni del San Paolo" illustra l'immagine del San Paolo da quella originaria fino alle trasformazioni degli anni '90.
"Visto da dentro": una sequenza del campo, degli spalti e dei locali di servizio interrati a marzo 2012.
Invece "Visto da fuori" è una carrellata di immagini riprese in senso orario nelle zone esterne all'impianto con partenza e arrivo a piazzale Tecchio.
Esiste anche una zona sotto lo stadio; infatti "sotto lo stadio" è il titolo del quarto album che descrive il percorso del sottopasso Claudio e, al suo termine inferiore, il parcheggio interrato, in disuso appena dopo Italia '90 (la struttura degli accessi è riconoscibile dall'esterno dalla parete anfiteatro che fronteggia la Mostra d'Oltremare.
Il San Paolo non è l'unico stadio di grandi dimensioni posto in un contesto fortemente urbanizzato. Alcuni dei più famosi e grandi impianti del mondo sono situati all'interno delle città. Valgano per tutti il Santiago Bernabeu a Madrid e il Nou Camp a Barcellona o, ancora, il Maracanà a Rio de Janeiro, tutti abbondantemente sopra gli 80.000 posti a sedere.
La ristrutturazione di uno stadio anche se pesante, non è automaticamente accompagnata dalla chiusura dell'impianto. Spesso i lavori sono svolti consentendo lo svolgimento regolare delle partite, chiudendo a rotazione diversi settori. Nel fascicolo presentiamo proprio due casi di questo tipo riferiti a due tra i più famosi stadi del mondo: l'Old Trafford di Manchester e il Velodrome di Marsiglia che proprio recentemente ha ospitato la partita di Champions League contro l'Inter, con la tribuna opposta a quella principale completamente chiusa al pubblico.
ultimo aggiornamento
aprile 2012