Io pretendo dignità

PAN | Palazzo delle Arti Napoli
Sala Pan 9 maggio 2012 - ore 18,30

"Mercoledì 9 maggio, ore 18,30, Sala PAN (Palazzo delle Arti Napoli, via dei Mille 60) Gennaro Pasquariello - Mayday News, Simone Marcacci - Amnesty International, Livio Pizi, Luigi Rovito, Marcello Schioppa, Giovanni Vicedomini - Night'n'Day presentano il CD Io pretendo dignita' prodotto dall'Associazione Night'n'Day Music Center di Napoli per i cinquant'anni di Amnesty International.
 
Nel corso dell'incontro ci sarà il Live show degli artisti che hanno partecipato al progetto: Monica Fiorillo, Annalisa Madonna, Roberta Serrano, Virginia Sorrentino, Fausta Vetere, Arcangelo Caso, Giosi Cincotti, Giuliano Colace, Pietro Condorelli, Marco De Tilla, Gianni Lamagna, Corrado Sfogli, Michele Signore, Giacinto Piracci, Gianluca Rovinello, Giovanni Vicedomini, Pasquale Ziccardi. Proiezione del video Uocchie 'e criaturo da un'idea di Leonardo De Lorenzo, regia di Domenico Catapano. L'intero ricavato dalla diffusione dei CD sarà devoluto  alla  Sezione italiana di Amnesty International.

... e la musica è uno strumento potente, poiché della dignità e del rispetto è spesso incubatrice e culla. C'è  musica fiorente  e  musica indigente, musica ricca e musica  precaria, musica  imposta  e  musica proibita, c'è musica che indossa i colori del giorno,  musica che esplora i colori della notte e musica che preferisce le sfumature della carta moneta. Fortunatamente, e ostinatamente, alcuna musica ne accoglie altra. Con gioia. Con un attimo solo,  solo con un istante di esitazione.
 
Il tempo di uno sguardo, il tempo di cogliere un ritmo diverso, un'armonia inusuale. Un attimo e Wayne Shorter  incontra, senza mai averli visti, i detenuti di un carcere: occhi che si incrociano, alcuni poco più che bambini. Un solo, piccolo istante e le sinusoidi di un generatore di campioni avvolgono un'arpa e  l'elfo che l'accarezza e una voce di donna che accompagna una litania di guerra per provare a raccontare, nel sogno,  la fine di tutti i sogni. 
 
Per evocare quell'incanto cui basta una pelle tesa, una canna forata e tutta l'umanità che resta. Il tempo di un pensiero e sale al cielo, solenne e disperata, una preghiera profana che è la più sacra delle bestemmie: perché ti nascondi? E dove? Un battere di ciglia e il ritmo di un paese lontano si spezza. E una voce, altrettanto lontana, parla un dialetto  ancora non del tutto addomesticato e grida: dove l'hai letto? Dov'è scritto che devi  camminarmi addosso? E' il mio respiro! La dignità che mi  spetta! Un' armonia antica, colta e sublime, che sposa un'improvvisazione rapida e precisa. Un'irrinunciabile teoria  che tiene per mano un'irrinunciabile azione: lucida e decisa ... a questo somiglia la dignità. A un'antica novità, a una bambina sola davanti a uno specchio. E' facile da  pensare? Difficile da conquistare? E' necessaria. E' qui: in piedi, in guardia."