Il proposito di questo progetto è quello di recuperare il testimone lasciato dall'espressionismo astratto; difatti può essere considerato come una rielaborazione dal punto di vista concettuale di quel movimento: la pittura ha la forza, la capacità di trasmettere un messaggio allo spettatore, e di comunicare direttamente col pubblico attraverso un metalinguaggio proprio, arrivando ad ottenere un'identità autonoma completamente indipendente dalla costruzione di una didascalia o di un discorso prefabbricato dall'artista; troppo spesso oggigiorno lo spettatore è mero recettore del messaggio e non il soggetto attivo di una comunicazione più profonda. Le rivoluzioni pittoriche che autori come De Kooning, Motherwell, Rothko hanno raggiunto negli anni '50 del secolo scorso, sono rimaste scolpite nella memoria e nel subconscio degli artisti che li hanno seguiti fino all'attualità. Ovviamente, con il passare degli anni, si sono persi i principi basici di quelle rivoluzioni, ma è sopravvissuto l'aspetto tecnico della loro pittura anche se, oggigiorno, si usa come mero strumento ‐nell'infinità possibilità dell'arte visuale‐ per raggiungere obiettivi estetici quasi sempre figurativi. L'interesse e l'aspirazione di questo progetto è recuperare la relazione tra astrazione e pubblico; tra un'arte spesso difficile da interpretare poiché non figurativa e quindi non prontamente riconoscibile e lo spettatore. Il fine è quello di ottenere un'interazione intuitiva e un vincolo emotivo con il quadro stesso. Ognuno di questi tredici lavori non è solo il risultato di una ricerca personale di colore e composizione, ma anche la riflessione sull'attuale momento storico, sulla società, sulle arti, la bellezza e i grandi interrogativi filosofici che da sempre hanno stimolato la curiosità dell'uomo. In questa esposizione, lo spettatore può dialogare direttamente con le opere, in un linguaggio intimo e poetico troppo spesso dimenticato, ricordando che uno dei principali motori di crescita culturale di una società e dell'individuo e anche di denuncia è proprio l'arte, nelle sue forme più liriche ed estetiche. |
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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