La mostra presenta due gruppi di opere coerenti con i temi della più recente attività dell'artista e scelti ponendo attenzione agli aspetti ed ai "valori" più adatti a dialogare efficacemente con le raccolte del Museo Archeologico, ma già chiaramente presenti nell'ispirazione e nella produzione della Ciardiello: Rocky, del 2005, caratterizzato dalla sintetica pienezza del modellato delle nove figurine in cera, ed i lavori in lamina di piombo creati ex novo per il Museo Archeologico di Napoli, nei quali sono evidenti la dialettica fra pieno e vuoto e l'intreccio tra la memoria del classico ed alcune modalità proprie del Novecento più espressivo. In questi ultimi la scultura resta frammento, come le cose antiche ritrovate in rovina e non ancora restaurate, ed emerge prepotentemente il tenace rapporto dell'artista con il passato: un rapporto già definito primordiale, primitivo, che determina l'urgenza di imprimere costantemente un segno energico e caratteristico nella materia, indipendentemente dall'oggetto, sia esso scultura, pittura, disegno o altro.
La mostra di Marisa Ciardiello, a cura di Marco De Gemmis e Patrizia Di Maggio, è nata da un progetto comune dei due funzionari che curano, rispettivamente, le iniziative sull'arte contemporanea per la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e per la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e provincia.
La mostra è inserita nella sezione "Artisti al MANN" degli "Incontri di Archeologia", organizzati dal Servizio Educativo della Soprintendenza di Napoli e Pompei, che da numerosi anni propone nel Museo Archeologico di Napoli il lavoro di artisti contemporanei, a sottolineare il costante e proficuo rapporto dialettico tra passato e presente.
Inaugurazione giovedì 8 novembre ore 17,30