Il 7 novembre la Commissione europea ha adottato una comunicazione strategica in cui esamina come l'attuazione e lo sviluppo della politica comune in tema di visti potrebbe agevolare la crescita nell'Ue e creare nuovi posti di lavoro.
Il totale di 18,8 milioni di posti di lavoro nel 2011 rende il turismo una delle principali fonti di occupazione nell'Unione europea ed un importantissimo motore di crescita economica e sviluppo. Gli importi spesi da stranieri in visita nel 2011 sono stati pari a 330,44 miliardi di EUR. Secondo stime recenti tali cifre sono verosimilmente destinate ad aumentare, raggiungendo i 20,4 milioni di posti di lavoro e 427,31 miliardi di EUR nel 2022.
Per la Commissione si potrebbe fare ancora di più per aumentare i flussi turistici provenienti da paesi che mostrano un elevato potenziale di richiesta turistica abbinato ad un potere d'acquisto in crescita.
Molti i miglioramenti da poter attuare. In particolare i consolati dovrebbero attenersi al termine di 15 giorni per concedere un appuntamento e all'identica scadenza per decidere in merito alla richiesta di visto, provvedere alla disponibilità di moduli di richiesta nella lingua del paese ospitante e considerare la possibilità di rilasciare visti per ingressi multipli.
Nel febbraio 2011 l'Enit e il ministero degli Affari esteri hanno firmato un accordo di cooperazione destinato ad aumentare i flussi turistici verso l'Italia, rafforzando la capacità delle missioni diplomatiche e delle sedi consolari di rispondere con rapidità ed efficienza alle domande di visto. Le sedi prioritarie sono Mosca, Pechino, Nuova Delhi, Mumbai, San Pietroburgo, Shanghai e Guangzhou. Ed è proprio dalla Cina che si registra il maggior aumento di richieste di visti.
Secondo l'Organizzazione mondiale del turismo, nella graduatoria del 2011, l'Italia si colloca in quinta posizione, sia per gli arrivi internazionali, sia per gli introiti.
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