Secondo il Riesame annuale sulla situazione occupazionale e sociale presentato dalla Commissione europea, la disoccupazione ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi vent'anni. I redditi delle famiglie sono diminuiti e cresce il rischio di povertà e di esclusione sciale, soprattutto negli Stati membri dell'Europa meridionale e orientale.
Il divario relativo al tasso di disoccupazione tra Nord e Sud era di 3,5 punti nel 2000, è sceso a zero nel 2007 ma poi si è allargato salendo a 7,5 punti nel 2011. Per evitare che la crescente povertà ed esclusione di lungo periodo si cronicizzino, si devono concepire politiche adattate alla situazione specifica dei singoli Paesi e dei gruppi di popolazione maggiormente a rischio.
Per ridurre il divario tra domanda e offerta di competenze i paesi devono investire in modo più efficiente nell'istruzione e nella formazione, migliorare la spesa per le politiche attive del mercato del lavoro e incoraggiare la creazione di posti di lavoro ad alte qualifiche in settori in espansione come l'economia e le tecnologie verdi, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e il settore dell'assistenza. Il neopubblicato Panorama UE delle competenze indica i luoghi in cui vi è una domanda di lavoro a tutti i livelli di competenze.
A breve la Commissione presenterà un pacchetto di investimenti sociali con orientamenti rivolti agli Stati membri affinché realizzino politiche sociali adeguate, sostenibili ed efficaci per rafforzare il capitale umano e la coesione sociale innanzi alle crescenti pressioni che subiscono le risorse private e pubbliche innanzi a tali sfide.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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