Le opere di Alessandro Valeri, artista e fotografo italiano, rappresentano volti, corpi, città e territori evocando una mappatura umana e urbana in espansione. La sua tecnica fotografica è di grande raffinatezza. A volte i suoi lavori si coniugano a graffi e segnali dipinti sopra la stampa, come per creare un codice alternativo di lettura. Il corpo umano diventa un paesaggio. Così Valeri dimostra la verità profonda dei soggetti raffigurati. Si può parlare del ritratto e dell'istante, ma intesi come progetto che esula dallo stereotipo e che si espande a tutto raggio, cogliendo ed evocando i contesti.
Il nucleo della mostra è costituito da opere che rappresentano i luoghi storici di New York frequentati da Andy Warhol durante il suo ultimo anno di vita. Si tratta di seducenti vedute degli anni '80, dense di una contemporaneità ormai scomparsa. Le immagini mostrano l'accumulo urbano della metropoli con scene di strada, edifici cadenti e personaggi ancora vicini nel tempo e nella memoria.
I volti e i corpi dinamici fotografati da Alessandro Valeri focalizzano aspetti del movimento e del divenire. Rappresentano uno spazio e un tempo invertiti di significato. Rendono un effetto quasi sciamanico attraverso segnali pittorici dettati da un gesto unico e irripetibile, che sintetizza con eleganza la dimensione tribale e la tragicità estetica.
I ritratti di Naomi Campbell, Valentino Rossi o i volti di trapezisti, acrobati, domatori e clown esprimono un altro simbolismo. Sono icone dell'immaginario collettivo, fuggite dal quotidiano e dall'universo della pubblicità, simboli residuali di un mondo in trasformazione. La personale di Alessandro Valeri al PAN di Napoli è la prima tappa di Panorama, un ampio progetto di mostre in spazi pubblici italiani curate da Francesca Pietracci & Jonathan Turner.