La mostra Arrivederci Capitalismo intende connettere l'idea di arte a quella di capitale focalizzando l'attenzione su un tema di grande attualità per la realtà nazionale ed internazionale oggi protagonista di un periodo gravido di incertezze finanziarie. Recuperando l'antica tecnica pittorica dell'encausto, dove i pigmenti vengono mescolati con la cera, mantenuti liquidi e stesi ancora a caldo sul supporto con pennello e spatola, Cano ritrae a grandezza naturale uomini che rappresentano il capitalismo internazionale, da François Pinault ad Alan Greenspan, da Bill Gates a Bernard Madoff, rappresentando simboli comuni del mondo delle transazioni economiche che pervadono ed influenzano molti aspetti della nostra vita elevandoli così al rango di icone contemporanee, quali nuovi Dei dell'olimpo finanziario. La serie di opere, iniziate tutte nel 2006, nascono partendo da immagini, fotografie o anche da singoli ritagli prelevati da giornali ed ingranditi allo scopo di ottenere un effetto monumentale tale da conferire un drammatico livello di grandezza alle figure, volendo così rappresentare attraverso la dimensione esasperata il valore ed il peso occupato dai soggetti nella realtà economica odierna con un risultato spiazzante e per il pubblico di grande effetto scenografico.
L'artista ricrea meticolosamente i ritagli, che emergono da diversi strati di cera, quasi a voler fissare la transitorietà delle notizie tipica della società globalizzata, comunicando allo stesso tempo il carattere effimero dei valori della società capitalistica contemporanea. Nel lavoro di Cano, l'arte rivela se stessa come un'irrefrenabile simbolo di ricchezza e potere, divenuto l'emblema del mondo contemporaneo e della finanza, con la sua capacità di creare valori fittizi senza un reale contatto con l'economia reale. Il carattere fittizio dell'economia finanziaria è paragonabile a quello altrettanto fittizio del mercato dell'arte. |
In fondo a questo visione intrinsecamente pessimistica del capitalismo attuale e quasi a dispetto della stessa, l'artista presenta la serie "Punti di vista" esposti qui per la prima volta, dando spazio allo sguardo ottimista di chi, nonostante tutto vuol andare oltre la crisi attuale. Le opere, dipinti di automobili italiane viste da varie angolazioni rappresentano la vita di ciascuno alle prese con la quotidianità coniugata alla semplicità dei nostri mezzi. L'automobile è vista come stereotipo di un'economia meno complessa e di una visione del mondo che ha origine anche al di fuori dei grandi sistemi finanziari.
Jose Maria Canò (Madrid 1959) ha esposto in numerose istituzioni pubbliche e fondazioni in Europa, America ed Asia, dove suoi lavori sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private. Tra le sue mostre ricordiamo: Picasso Foundation di Malaga e il Museum of Fine Arts ad Hanoi in Vietnam (2010); Orientale, mostra evento collaterale della 54. Biennale di Venezia nel 2011; il DOX Centre for Contemporary Art di Praga e l' Artists Anonymous Gallery, a Berlino nel 2008: il CAC di Malaga nel 2007; l'Urban Museum di Shangai e il Museum of Contemporary Art (MOCA) di Los Angeles nel 2005. |