Partendo da uno studio sulla rappresentazione dell'oncologia nel cinema, condotto da un gruppo di ricercatori italiani, si propone una discussione sul cancro che scaturisce dalla visione di alcuni spezzoni cinematografici e da storie narrate nel cinema e nella letteratura. Guardare la malattia "dal di fuori"; non con il coinvolgimento tecnico dei medici e degli altri addetti ai lavori, né con quello emotivo del malato. Ma con gli occhi dell'artista (regista, scrittore) e dello spettatore, lettore, ascoltatore. Verificando poi quanto ci sia di "vero" (narrativamente e tecnicamente), nelle storie raccontate. |
Da un lato, si vuole avvicinare la società civile a parlare della malattia, una delle "condizioni" sempre più presenti nel nostro tempo, ed invitarla a riflettere e ad esprimersi su alcuni aspetti etici che esulano dal confine tecnico della medicina. Un percorso possibile solo se non si cade nella rimozione, e che può essere più fruttuoso se allo stesso tempo si hanno informazioni vicine alla realtà (corrette e aggiornate). Dall'altro, si vogliono spingere i medici e gli operatori del settore a ricordare che dietro una malattia c'è sempre una "storia" vera che riguarda persone reali. |