Annamaria Volpe nasce e si forma in un ambiente familiare dove l'Arte, oltre che conosciuta, è praticata. Figlia di Salvatore Volpe, valente pittore del Novecento napoletano, segue ben presto le orme paterne dedicandosi dalla sua formazione scolastica quindi nella sua professione di docente di materie artistiche, allo studio dell'Arte e soprattutto alle tecniche pittoriche che più di altre l'affascinano e che predilige.
Le opere che si espongono in mostra esprimono una serrata selezione della sua ricerca stilistica, orientata verso il più aggiornato astrattismo, coltivato alla lettura della migliore tradizione storica novecentista e reinterpretata con forte personalità. L'artista non si appaga, infatti, di scelte in ambito figurativo coerenti al linguaggio astratto perché trasfigura ogni linea, ogni graffio, in un campo magnetico estraneo al visus ponendo a protagonista un fondo dipinto in oro, compatto ed evidente come forma materica a campire la tavola, un rigido supporto allusivamente arcaico.
In alcune opere l'artista moltiplica lo spazio in forme tridimensionali, con la sovrapposizione di altre tavole dipinte alla tavola- madre che le supporta, creando strani effetti di moltiplicazione delle forme geometriche tuttavia mai confuse, nettamente stagliate a difendere il proprio spazio scenico. Tra esse: "Sole di notte", "Coralli", "Geometrie con rosso" e ancora "Intrecci" e "Venezia", fulgide e solari.
Mostra e catalogo, Massa editore, progetto grafico Ogham, a cura di Mimma Sardella
maggio 2013.
Palazzo San Giacomo, piazza Municipio,
80133 Napoli
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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