Confusionismo rappresenta lo stato d'animo costante di Michele Marciello ed esprime allo stesso tempo il modo con cui egli vede la realtà, dominata da una confusa compresenza di bene e male e di bello e brutto. Il suo sforzo figurativo è tentare di far uscire fuori il bello dal brutto e contemporaneamente far diventare brutto il bello.
Michele Marciello è un artista autodidatta, orgoglioso di aver imparato da sé, facendo tesoro della sua esperienza di vita nella difficile periferia orientale della città di Napoli.
I suoi primi ispiratori sono state le figure di Topolino, Paperino, Zagor, Diabolik, ma il fatto che egli si annoiava a leggere le didascalie nei fumetti lo portava a sovrapporre alle storie narrate quelle che gli venivano ispirate dalla sua fantasia, amplificando in maniera visionaria l'impressione delle immagini.
Per Michele disegnare e dipingere sono un momento terapeutico: dapprima la sua mente è affollata da immagini confuse ed angosciose, poi nel momento della rappresentazione egli dimentica tutto, si isola indifferente ai rumori del mondo. Di questo momento creativo i visitatori più fortunati della mostra potranno assistere poiché Michele, se e quando ne sentirà il bisogno, sarà protagonista di performance estemporanee.