Il progetto comprende anche una conversazione ed un reading di poesia a chiusura della mostra, venerdì 18 ottobre, ore 16.00.
Interverranno: Giorgio Agnisola, Vanna Corvese, Dario Giugliano, Ugo Piscopo e Lorella Starita ed i poeti: Lello Agretti, Pasquale Amoroso, Ester Basile, Rosanna Bazzano, Giuseppe Bilotta, Cinzia Caputo, Ariele D'Ambrosio, Vera D'Atri, Marco De Gemmis, Antonio Filippetti, Mimmo Grasso, Eugenio Lucrezi, Alfonso Marino, Marisa Papa Ruggiero, Gerardo Pedicini, Ugo Piscopo, Raffaele Rizzo, Anna Ruotolo, Enza Silvestrini, Antonio Spagnuolo, Ferdinando Tricarico, Raffaele Urraro, Pino Vetromile, Ciro Vitiello, Vanina Zaccaria. Ai poeti è stato chiesto un testo in cui la parola poetica si incontra con il linguaggio visivo. I testi critici e poetici saranno poi pubblicati in un Quaderno di Movimento Aperto.
il progetto, nel suo complesso, si propone come un'esperienza di senso e una riflessione sulla possibilità e sul bisogno di comunicare, in un momento in cui, pur essendo immersi in un flusso variopinto di parole e di immagini non abbiamo migliorato la nostra effettiva capacità di dire. Le parole appaiono usurate e convenzionali, le immagini ripetitive, falsamente ammiccanti a quanti, come gli artisti ed i poeti, desiderano andare oltre la corrente informazione, per quanto suggestiva possa essere, e investire col loro linguaggio livelli più profondi del sentire, stimolando immaginazione e pensiero. La ricerca intorno all'intersezione tra linguaggi visivi e verbali è stata promossa, come è noto, dalle avanguardie fin dai primi anni del Novecento ed in particolare dai futuristi ed è stata coltivata nei modi più vari nel corso dei decenni da quanti hanno dato vita alla ricerca verbo-visiva .La parola, poi, nel contesto dell'opera visiva ha acquisito un posto centrale grazie alle neoavanguadie, fino al neo concettuale .Ilia Tufano, però, non rinunzia alla pittura, intesa come colore e materia, ma propone, anche in una dimensione materica, una intensa compenetrazione tra parola e pittura, al fine di esaltare la capacità di comunicazione dei linguaggi. Il corpo della pittura è inspessito, le parole, scritte in questo corpo, diventano immagine, senza rinunziare all'intrinseco senso del dire: un dire quindi, più capace di rendere in modo evidente il pensiero. Un pensiero in cui la parola e l'immagine aspirano a ritrovare una loro comune origine.