Comune di Napoli - Capolavori da riscoprire in città: conversazioni con i curatori
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Capolavori da riscoprire in città: conversazioni con i curatori

Chiesa di Sant'Angelo a Nilo - sabato 26 ottobre 2013 ore 11.00

A cura di Anna Chiara Alabiso

 

Dodici itinerari, l'ultimo sabato di ogni mese insieme ai curatori, durante i quali saranno visitati luoghi chiusi o nascosti, sorprendenti piccole chiese e straordinari edifici.

 

La chiesa fu fondata, nella seconda metà del XIV secolo, dal cardinale Rinaldo Brancaccio il cui Sepolcro realizzato da Donatello e da Michelozzo è ospitato nella parte destra del presbiterio, uno dei più importanti episodi del rinascimento napoletano.
Donatello e Michelozzo realizzarono l'opera negli anni in cui avevano messo su bottega insieme a Pisa, il sepolcro venne commissionato nel 1426 dallo stesso Rinaldo Brancaccio, il compimento del monumento alla morte del Cardinale (1427) fu seguito da Cosimo de Medici, esecutore testamentario, che si occupò anche dell'invio a Napoli e del successivo montaggio nella cappella di famiglia, curato da Pagno di Lapo Portigiani. Alla mano di Donatello si deve il rilievo stiacciato con l'Assunzione della Vergine che orna il lato anteriore del sarcofago.
Il restauro del Sepolcro verrà illustrato da Francesco Esposito e Diego Ferrara, dell'Officina del Restauro, che hanno eseguito i lavori.
La decorazione interna della chiesa è dominata dal punto di vista iconografico dalla famiglia Brancaccio, nei secoli unico mecenate, e si segnala, con la sepoltura rinascimentale di Pietro Brancaccio, attribuita al milanese Jacopo della Pila, e quelle seicentesche dei cardinali Stefano e Francesco Brancaccio, realizzate nel 1654 da Bartolomeo e Pietro Ghetti, come un cenotafio di famiglia. Di grande interesse è anche il dipinto dell'altare maggiore raffigurante San Michele Arcangelo del senese Marco Pino (1573).
La progettazione della facciata che dà su Piazzetta Nilo risale alla fine del XVI secolo e fu costruita inserendo perfettamente anche i preesistenti portale con la statua del San Michele e i battenti lignei. Successivamente, nel XVIII secolo, sia l'interno che l'esterno della chiesa furono ornati da stucchi progettati da Arcangelo Guglielmelli.