Il documento programmatico adottato dalla Commissione europea precisa che i cittadini dell'UE hanno diritto alla libera circolazione e a fruire di prestazioni sociali, rispondendo altresì alle preoccupazioni sollevate da alcuni Stati membri in relazione alle problematiche che i flussi migratori possono rappresentare per le autorità locali. La libera circolazione dei cittadini è anche una componente essenziale del mercato unico e un elemento centrale del suo successo: stimola la crescita economica consentendo alle persone di viaggiare, effettuare acquisti e lavorare a livello transfrontaliero e dando modo alle imprese di reclutare personale attingendo da un più ampio serbatoio di talenti.
L'odierna comunicazione analizza l'impatto della mobilità dei cittadini dell'UE sui sistemi di sicurezza sociale degli Stati membri ospitanti: nella maggior parte degli Stati membri i cittadini mobili dell'UE sono contribuenti netti del sistema di sicurezza sociale del paese ospitante.
La comunicazione definisce i diritti e gli obblighi dei cittadini dell'UE, in forza del diritto dell'UE, e chiarisce le condizioni che i cittadini devono soddisfare per essere autorizzati alla libera circolazione nonché a beneficiare di assistenza sociale e delle prestazioni di sicurezza sociale.
Tenendo conto delle problematiche emerse in alcuni Stati membri, la comunicazione illustra inoltre le garanzie atte a contrastare abusi, frodi ed errori e definisce altresì gli strumenti di inclusione sociale a disposizione degli Stati membri e delle comunità locali che si trovano ad affrontare pressioni particolari connesse all'afflusso di cittadini mobili dell'Unione.
Per rispondere alle preoccupazioni avvertite in alcuni Stati membri dell'UE in merito all'attuazione in loco della normativa in materia di libera circolazione, la Commissione stabilisce cinque azioni per aiutare le autorità nazionali e locali a:
1. contrastare i matrimoni di convenienza.
2. applicare norme di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale nell'UE.
3. affrontare le sfide riguardanti l'inclusione sociale: aiutare gli Stati membri a ricorrere ulteriormente al Fondo sociale europeo per affrontare il problema dell'inclusione sociale: a partire dal 1° gennaio 2014 almeno il 20% dei fondi a titolo del FSE dovrebbe essere investito nella promozione dell'inclusione sociale e nella lotta contro la povertà in ciascun Stato membro.
4.promuovere lo scambio di pratiche ottimali tra le autorità locali.
5.garantire l'applicazione in loco della normativa UE in materia di libera circolazione.
Con oltre 14 milioni di cittadini dell'UE residenti in un altro Stato membro, la libera circolazione - o la possibilità di vivere, lavorare e studiare ovunque all'interno dell'Unione - è il diritto dell'UE più apprezzato dagli europei. I lavoratori dell'UE si sono giovati di tale diritto, sancito nel 1957 dai Trattati di Roma, sin dagli albori dell'Unione europea.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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