Dopo l'ennesima tragedia europea consumatasi a Lampedusa, numerose sono state le reazioni da parte di leader e cittadini europei, che hanno invocato misure concrete per scongiurare eventi di questo tipo.
La Commissione ha presentato una serie di iniziative in grado di rafforzare la solidarietà e l'assistenza reciproca per salvare la vita dei migranti nel Mediterraneo.
Esse sono il risultato del lavoro della task force per il Mediterraneo, presieduta dalla Commissione, che riflette su come rafforzare le politiche e gli strumenti dell'UE nel breve e medio termine.
Le iniziative concrete riguardano cinque ambiti:
1. Sorveglianza delle frontiere per salvare vite umane. Per raggiungere questo obiettivo, FRONTEX ha presentato alla task force una nuova strategia che mira a coordinare i pattugliamenti all'interno di una piattaforma comune e coordinata, da Cipro alla Spagna, concentrandosi sulle principali rotte migratorie. In questo quadro rientra il nuovo sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR) che permetterà di dare un'idea più chiara di quanto avviene in mare e di intensificare lo scambio di informazioni e la cooperazione all'interno e tra le autorità degli Stati membri, e tra queste e FRONTEX.
2. Assistenza e solidarietà. Ciascuno Stato membro deve disporre di sistemi d'asilo, migrazione e integrazione efficienti, ma gli Stati membri esposti a un forte afflusso migratorio devono poter beneficiare di un sostegno particolare che rende necessari nuovi strumenti. Per quanto riguarda il sostegno finanziario, la Commissione sta accantonando fondi per un totale di 50 milioni di euro (compresi i finanziamenti di emergenza). Per l'Italia sono stati stanziati 30 milioni di euro, anche per le operazioni di sorveglianza delle frontiere nel quadro del mandato Frontex, mentre per gli altri Stati membri sono stati stanziati 20 milioni di euro per migliorare la capacità di accoglienza, di trattamento, di selezione e di registrazione. L'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) avrà un ruolo centrale perché permetterà di indirizzare la solidarietà degli Stati membri verso quei paesi particolarmente sotto pressione.
3. Lotta contro la tratta e il traffico di migranti e la criminalità organizzata. Tra le iniziative proposte: più centralità e risorse a Europol ; riesame dell'attuale legislazione dell'UE contro il traffico di esseri umani, il cosiddetto "pacchetto favoreggiatori"; più sostegno ai programmi di sviluppo della capacità per contrastare il traffico e la tratta di esseri umani nel nord Africa, nei principali paesi d'origine e nei paesi di primo asilo (anche con formazioni rivolte alle forze dell'ordine e agli operatori giudiziari).
4. Protezione regionale, reinsediamento e ingresso legale in Europa. Il reinsediamento è un ambito dove gli Stati membri possono fare di più per garantire che chi ha bisogno di protezione arrivi nell'UE senza correre rischi. L'Unione e gli Stati membri dovranno aprire nuovi canali di ingresso legale: va data piena attuazione alla direttiva sui lavoratori stagionali e la Commissione si augura che i co-legislatori raggiungano presto un accordo sulla proposta di direttiva che incentiva studenti, ricercatori e altri gruppi di cittadini di paesi terzi a trascorrere soggiorni per brevi periodi nell'Unione.
5. Azioni in cooperazione con i paesi terzi. La Commissione europea ha appena condotto in porto i negoziati con la Tunisia e l'Azerbaigian per un accordo di partenariato per la mobilità, che andrà presto a aggiungersi ufficialmente ai cinque accordi già in corso con Capo Verde , Moldova, Georgia , Armenia e Marocco. Questi strumenti permettono inoltre di intensificare la cooperazione nella lotta contro le reti di passatori e trafficanti. L'azione diplomatica dovrà essere finalizzata a raggiungere ulteriori risultati nei dialoghi sulla mobilità con i paesi terzi.
La Task force si è riunita il 24 ottobre e il 20 novembre. Alle riunioni hanno partecipato tutti gli Stati membri, insieme a FRONTEX e a altre agenzie dell'UE (Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, Europol, Agenzia per i diritti fondamentali, Agenzia europea per la sicurezza marittima), come anche il Servizio europeo per l'azione esterna.
La task force ha consultato i paesi associati, l'UNHCR, l'OIM, l'ICMPD, il Centro di politica europea della migrazione, l'Organizzazione marittima internazionale, l'UNODC e Interpol.
La Commissione ha riferito ai ministri della Giustizia e degli Affari interni il 5 e 6 dicembre, in vista della discussione e dell'approvazione al Consiglio europeo di dicembre. Le iniziative più a lungo termine saranno inoltre analizzate in occasione della riflessione sul seguito del programma di Stoccolma, quando verranno soppesate le sfide e le priorità delle politiche di affari interni nei prossimi anni.