Comune di Napoli - Alla gente del Mali
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Alla gente del Mali

Dal 19 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 al PAN

 
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Gli Scaramuzzino non sono fotografi professionisti, ma sono amanti delle immagini, viste e sentite come linguaggio. Il loro è un piacere narrativo che al tempo stesso appaga e ritarda la conoscenza.
Le immagini sono forti e vive, ma diventano ambigue e evanescenti non appena si cerca di trasformarle in segni. Queste fotografie esprimono, mediante forti contrasti, "il carattere fondamentale" del soggetto, non un aspetto passeggero.
L'emozione che contengono e suscitano non è dovuta al caso, ma ad una ricerca continua dei rapporti umani, delle relazioni che risultano espresse o suggerite con forza.
Le loro immagini vivono perché condensano una grande complessità, un'estrema ricchezza di vita, di scambi, di conflitti, di accordi, di incontri, di scontri.
Non si possono sfiorare con uno sguardo rapido, bisogna leggerle, lasciare che si dispieghino.
Quando si lascia vivere davanti a sé una di queste immagini, si scopre a poco a poco che essa ci fa vedere più di quanto si pensava di aver visto. È un "movimento", che interessa i nostri occhi, la nostra sensibilità superficiale e profonda, la nostra emotività. Gli Scaramuzzino mirano  ai movimenti dell'anima, a quei rapporti sottili o violenti che si stabiliscono fra gli individui.
Questa raccolta è uno schema di ricerca, è la storia di un processo mentale, quello stesso che porta ad intuire la doppia linea temporale: il tempo astronomico in confronto all'eternità, alla ciclicità, alla ripetizione infinita degli eventi.
I personaggi presentano la vitalità e la tenace sopravvivenza che appartiene a tipi di cultura estremamente complessi e diversi, capaci di un'incredibile varietà di atteggiamenti.
Evocano il principio del Tempo Supremo, Figure vive, presenti, eppure senza tempo.
Guardiamo l'immagine, essa ci guarda. Il dialogo ha inizio.

(Antonella Scorza)