Il recupero del materiale musicale inedito unito agli episodi pastorali del presepe classico napoletano, ha concorso alla nascita dell'idea di uno spettacolo che unisse gli antichi canti creati dalla tradizione colta e popolare per la nascita del "Verbo Umano". Prendendo spunto dalla tradizione storica, fino alla prima versione scritta dall'abate Andrea Perrucci - il cui testo fu creato per opposizione agli spettacoli "pagani eblasfemi!" che distraevano il popolo dal Santo Natale - e avendo analizzato il percorso di questo genere musicale e teatrale come le "Cantate" da quel tempo fino ad oggi, si è voluto riproporre questo "classico", scegliendo le composizioni più interessanti e rappresentative: da don Carmine Giordano alle più recenti rappresentazioni rielaborate dal Maestro Carlo Faiello; il tutto per porre ancor più in risalto la dicotomia e al tempo stesso i punti di contatto tra i brani colti e quelli popolari del genere. L'originalità della "Cantata" che proporrà la Domus Ars nel periodo natalizio, consiste nel rivisitare il tessuto magico-simbolico dei canti e delle musiche legate a questo genere, arrivando all'essenza colta e popolare che per la sua semplice bellezza fu tanto amata dal popolo e dai grandi musicisti della storia, da Corelli fino a Haendel, Beethoven e da tanti altri anonimi, che con le loro musiche e canti ancora una volta, ci riporteranno nella magica atmosfera del presepe.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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