La violenza sulle donne non ha tempo né confini, è endemica, strutturale e trasversale, non risparmia nessuna nazione o paese, industrializzato o in via di sviluppo che sia. Non ha appartenenza di classe o specifico contesto socio-culturale. La violenza sulle donne non rispetta le sicurezze dei confini affettivi, contamina i luoghi intimi, i nostri spazi: infatti, in moltissime situazioni, il rischio maggiore è rappresentato da mariti, partner e padri, seguiti dagli amici, dai vicini di casa e dai conoscenti più stretti. La violenza sulle donne non è fatta solo di femminicidio o botte o maltrattamento fisico, ma anche di violenza psicologica, fatta di intimidazioni, umiliazioni, vessazioni piccole e grandi che rendono la vita della donna più faticosa, a volte insopportabile; e violenza economica, come il controllo dello stipendio, il divieto di lavorare o l'impossibilità a prendere iniziative economiche in autonomia. La violenza di relazioni centrate sul dominio, sul possesso, sulla sessualità femminile come sessualità di servizio. La violenza sulle donne è mentitrice e ipocrita, si maschera e si giustifica con il troppo amore, con i non posso fare a meno di te, con una distorta idea di sentimenti e relazioni. Sono tante le donne che la violenza la subiscono in silenzio, che non riescono a ribellarsi, che finiscono per credere di meritare il trattamento che ricevono, perché è stata loro tolta qualsiasi forma di autostima. Ma una via di uscita c'è. La Casa d'accoglienza per donne maltrattate Fiorinda è un luogo fisico di accoglienza e solidarietà dove poter sperimentare, attraverso la relazione tra donne, che uscire dalla violenza si può. Un luogo dove le violenze più indicibili possono trovare ascolto e in cui trovare risposte alle ragioni della violenza domestica; un luogo dove le parole possono trasformarsi in progetti ed in azioni per uscire dalla violenza. |
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