Nelson Mandela, fondatore del African National Congress (ANC), dopo aver subito diversi arresti fu condannato il 12 giugno del 1964 all'ergastolo con l'accusa di alto tradimento.
Trascorse così quasi un terzo della sua vita nelle carceri del regime dell'apartheid. La prima struttura, quella in cui rimase ben 18 anni, fu quella di Robben Island, un'isola davanti a Cape Town . Le condizioni di vita erano molto dure, i prigionieri vivevano in pessime condizioni ed erano costretti a svolgere lavori pesanti. Qui, nella prigione chiamata "L'Università", proprio per la possibilità che veniva data ai prigionieri di iscriversi ai corsi per corrispondenza, Mandela prese la laurea in Legge con l'Università di Londra. Il regime individuò quello stesso luogo di detenzione per molti altri prigionieri politici che poterono confrontarsi in una sorta di fucina politica dell'anti-apartheid. Nel 1982 Mandela venne trasferito nel carcere di Pollsmoor, a sudest di Cape Town, insieme ad altri dirigenti dell'ANC, tra cui ricordiamo Walter Sisulu . Questo fu il luogo in cui Mandela ed i suoi iniziano a gettare le basi per un negoziato, mentre la tensione sociale si faceva più dura. Il sostegno ai suoi fratelli fu così forte che Mandela , rifiuto l'offerta di una sua liberazione in cambio della rinuncia alla violenza nella lotta contro l'apartheid. L'inasprimento del regime nei confronti del leader dell'ANC si fece palese quando al rientro in carcere in seguito ad un'operazione a Mandela venne assegnata una cella dove per le pessime condizioni si ammalò di tubercolosi.
Nel 1988 sotto gli occhi attenti della Comunità Internazionale Mandela viene trasferito dalla clinica in cui era ricoverato a Victor Verster, luogo che egli stesso definì "il carcere dorato". Qui alloggiato in un cottage tra gli alberi Mandela poteva passeggiare libero nel parco e intrattenere gli ultimi rapporti con il regime. Incontrò Botha, poi Frederik W. De Klerk che il 2 febbraio 1990 annunciò la revoca dei principali pilastri dell'apartheid e la sua liberazione.
"Più potente della paura per l'inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni, in questo paese... non ho dubbi che i posteri si pronunceranno per la mia innocenza e che i criminali che dovrebbero essere portati di fronte a questa corte sono i membri del governo".
Mandela ai giudici poco prima della pronuncia della condanna all'ergastolo
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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