I risultati delle elezioni europee del 25 maggio 2014 confermano una Napoli meno diversa rispetto al resto del Paese per quanto riguarda l'espressione del voto, le particolarità del comportamento elettorale del Capoluogo campano non sono più così evidenti.
Nel passato i Napoletani con il loro voto amplificavano fortemente le tendenze elettorali in atto nell'intera Penisola, oggi non è più così. E' vero che il 25 maggio il calo di consensi di Forza Italia a Napoli è stato più intenso rispetto al resto del Paese. Ma la crescita di consensi che il PD ha realizzato nella Città partenopea rispetto al 2013, +15,9, è della stessa intensità di quella realizzata a livello nazionale, + 15,4.
Le consultazioni di maggio 2014 confermano anche l'ulteriore indebolimento di un'altra delle peculiarità del voto napoletano, la connotazione territoriale. A differenza dei decenni passati non ci sono quasi più zone della Città con uno spiccato orientamento elettorale. Il comportamento elettorale dei diversi quartieri della Città si assomiglia sempre di più.
E' in atto un processo di omogeneizzazione del voto che interessa tutte le aree del Paese, che procede meno lentamente all'interno delle grandi città e tra le grandi città, che diventa più visibile in occasioni delle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo.