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Federico II, Università dell'arte
Dal 17 dicembre al 13 gennaio 2017
PAN | Palazzo delle Arti Napoli
Le antichissime origini dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, primo ateneo laico e pubblico d'Europa, risalgono al 5 giugno 1224, quando lo svevo Federico II, imperatore e re di Sicilia, emanò da Siracusa l'editto istitutivo.
Molte sono le sedi occupate nei secoli dall'Ateneo.Per effetto del piano di strategie per il Risanamento della città, e della relativa legge del 13 gennaio 1885, nel 1908 fu solennemente inaugurato l'edificio centrale sul Corso Umberto I. L'ateneo fredericiano, come tutti i grandi atenei italiani, ha un impatto importante sulla città, assolvendo il non facile compito di mantenere in vita palazzi di elevato valore storico-artistico. Il convento di San Pietro Martire, il complesso dei Santi Marcellino e Festo, il palazzo Orsini di Gravina, Sant'Antoniello a Port'Alba, Santa Maria degli Angeli alle Croci sono solo alcuni esempi di un patrimonio architettonico di rara bellezza e rilevanza. Molti di questi luoghi sono veri e propri scrigni nei quali sono conservate opere
pittoriche e scultorie che, per motivi diversi, non sono disponibili alla fruizione del grande pubblico. Un patrimonio artistico nascosto e, come tanti altri della nostra città, non considerato a dovere da chi convive con esso per necessità lavorative.
La mostra Federico II. Università dell'arte intende ribaltare tale stato di cose avviando un processo di valorizzazione di una selezione di opere di rilievo presenti nei vari edifici dell'Ateneo mediante l'uso delle nuove tecnologie che il distretto DATABENC sta sperimentando sia all'interno di musei, che negli spazi aperti. Tra affreschi, dipinti, statue e sale museali, sarà possibile compiere un'incredibile visita culturale, ammirare per la prima volta preziosi oggetti, tra i quali un'opera attribuita ad Antonio Canova, un intaglio marmoreo impreziosito da un eccezionale quarzo.
Con soluzioni che aprono alla fruizione pubblica ciò che è chiuso o che è nascosto, che svelano l'esistenza di un patrimonio che nel parallelo digitale accresce sempre più la propria presenza e stimola la curiosità e l'interesse di chi lo guarda, il mondo tecnologico tuttavia non intende mai sostituirsi alle opere reali, ma accompagnarle in percorsi di conoscenza decisivi per la loro conservazione e valorizzazione.
Con questa esposizione, l'Ateneo fredericiano si apre alla città mostrando un volto diverso da quello solito di uffici e di aule universitarie, offrendosi come luogo d'arte con testimonianze di grande importanza, non solo per la loro bellezza ma soprattutto per il loro valore storico e artistico custodito nei tanti secoli della sua lunga esistenza.