Le recenti polemiche sulle carenze linguistiche degli studenti affrontano un problema serio e grave proponendo soluzioni che possono apparire ispirate al senso comune, ma rischiano ancora una volta di mettere la scuola sul banco degli imputati come se fosse immobile e inadeguata al compito che la Costituzione le affida. E' giusto che la scuola faccia sentire la sua voce, proponendo un livello di consapevolezza e di elaborazione coerente con l'impegno di chi quotidianamente lavora per l'inclusione di cittadinanza in classi sempre più caratterizzate da pressioni esterne di vario tipo e dalla estrema eterogeneità dei livelli socio-culturali di partenza, che noi consideriamo peraltro una risorsa e non un ostacolo.
Chiediamo agli insegnanti di ogni ordine di scuola e di tutte le discipline di esprimere la loro opinione e le loro intenzioni attraverso uno scritto di max. 2000 battute intorno a queste domande-stimolo (da non interpretare come questionario). Secondo lei, guardando all'alunno "reale":
- qual è il principale ostacolo che rende difficile apprendere e consolidare le capacità di leggere e scrivere e come lo si combatte?
- di che cosa avrebbe o avrebbe avuto bisogno per poter ottenere migliori risultati nell'apprendimento linguistico?
- qual è la maggiore responsabilità della scuola? In che cosa sente di non aver fatto o di non poter fare abbastanza?
- oggi è più difficile insegnare a leggere e scrivere? Perché?
L'iniziativa è promossa da questo Assessorato nell'ottica del diritto all'istruzione e della lotta alla dispersione scolastica e quindi, è bene chiarirlo, saranno ritenute significative le risposte orientate non solo a evidenziare il problema ma a promuovere il miglioramento dei processi di insegnamento/apprendimento e il rendimento di medio e lungo periodo degli allievi.
Questo sarà anche un modo concreto e operativo per l'Assessorato e tutte le persone coinvolte di rendere omaggio all'insegnamento e all'esempio di Tullio De Mauro, cui questa iniziativa è dedicata con animo grato di allievi.