I pesci nel Mediterraneo si stanno riducendo ad un ritmo eccessivo e per alcuni di essi si sta concretizzando il rischio dell'esaurimento. La diminuzione degli stock è stata segnalata non solo dai pescatori, le cui catture sono diminuite, bensì anche dagli scienziati che hanno monitorato la situazione negli anni. Per porre un freno a questa situazione, e contemporaneamente invertire la rotta, nel 2016 la Commissione europea ha lanciato la campagna #MedFish4Ever (con lo slogan "Il nostro patrimonio, il nostro futuro"). La campagna vuole stimolare alla mobilitazione e all'azione per assicurare un futuro agli stock ittici, alle comunità di pescatori e alla loro cultura.
Quali sono i rischi legati all'inazione?
Una mancata azione comporterebbe una perdita per tutti, ma sarebbe un durissimo per la piccola pesca. I pescatori perderebbero i loro mezzi di sussistenza, ed insieme vi sarebbe una perdita legata alle culture e alle identità locali costiere.
Cosa è stato fatto?
Dal 2003 in avanti è progressivamente aumentata l'attenzione sul tema. In quell'anno, le nazioni del Mediterraneo hanno firmato una dichiarazione a Venezia che ha gettato le basi per migliorare la ricerca scientifica, tutelare le zone vulnerabili e regolamentare la pesca. Inoltre a livello di Unione Europea, gli Stati membri hanno progressivamente ridotto le loro flotte allo scopo di garantire una pesca sostenibile, elaborando piani di gestione della pesca nazionali e internazionali.
Che fare ancora?
L'esperienza dimostra si possono ottenere risultati positivi se si intraprendono azioni congiunte per una migliore gestione della pesca.
La campagna #MedFish4Ever mira a coinvolgere i cittadini, le comunità costiere e il settore della pesca su piccola scala, le autorità nazionali, i decisori politici, il settore delle flotte di grandi dimensioni, le ONG e gli scienziati e non ultimi anche i consumatori.