'Urban Glitch: alterazioni del patrimonio storico napoletano' è un progetto espositivo di Fulvio Giannotti e Michele Palumbo, due giovani architetti che hanno esplorato il fenomeno delle alterazioni architettoniche nel centro storico della città di Napoli.
La mostra, realizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, aprirà la rassegna 'Napoli Expo Art Polis', giunta alla sua terza edizione, a cura di Daniela Wollmann con Luigi Necco e la direzione artistica di Alessandro Incerto.
Per alterazioni architettoniche si intendono tutte quelle operazioni di piccola scala che hanno modificato lo stato originale di un edificio, al fine di adattare lo spazio domestico alle esigenze di chi lo abita. Il fenomeno è stato affrontato prendendo in prestito il concetto di glitch, che in elettrotecnica viene usato per indicare un comportamento anomalo all'interno di un circuito, causato da un errore imprevisto. Il circuito, in questo caso, è rappresentato dal paesaggio urbano del centro storico di Napoli, da cui il titolo Urban Glitch. Il progetto prende le mosse da un'osservazione ravvicinata dello stato dei luoghi e tenta di mostrare lo stretto rapporto tra le alterazioni spaziali del tessuto edilizio storico e una condizioni di ghettizzazione, sociale ed urbanistica, che interessa particolari enclaves della città.
Non si tratta, quindi, di liquidare il fenomeno come una sorta di 'virus' da debellare, ma di riconoscere anche i risvolti, non di rado positivi, che questa intrattiene con il tessuto sociale e considerarli come possibile occasione per un ripensamento delle politiche di tutela di un centro storico che, dal 1995, è entrato a far parte dei beni tutelati dall'Unesco.