Ogni anno la città di Napoli rende omaggio alla Vergine Maria con l'offerta di un fascio di rose alla statua posta sulla sommità della guglia di piazza del Gesù. E' un rituale consolidato che si ripete ogni 8 dicembre, giorno in cui la Chiesa celebra la Immacolata concezione: dopo i saluti di rito delle autorità civili e religiose, il Sindaco di Napoli porge un fascio di rose a dei Vigili del Fuoco che, utilizzando una lunga scala telescopica, vanno a deporlo tra le mani della statua in rame della Vergine.
Se quasi tutti i napoletani conoscono questa cerimonia forse meno nota è la circostanza che la Città è da lungo tempo proprietaria del pinnacolo svettante al centro della piazza un tempo chiamata della Trinità Maggiore.
Nonostante la guglia dell'Immacolata fu realizzata per volere di un sacerdote gesuita, padre Francesco Pepe e la costruzione finanziata esclusivamente con elemosine dei cittadini devoti alla Vergine Maria, per effetto del Concordato concluso nel 1818 tra il papa Pio VII e il re Ferdinando I di Borbone-Due Sicilie, la proprietà del monumento venne trasmessa alla Città di Napoli.
Il diritto fu reso evidente solo dopo molti anni dal trattato, quando, nel 1831, divenne necessario intervenire sul monumento a tutela della pubblica incolumità. Evidentemente il costo del restauro si presentò così elevato da far esprimere al Decurionato il parere che le spese dovevano essere a carico dei padri gesuiti, proprietari, per quanto si sapeva, della guglia.
L'anno dopo i lavori, divenuti improrogabili, furono eseguiti e messi a carico dell'amministrazione cittadina da un sovrano rescritto che rilevava come "ai termini del Concordato del 1818 i Padri Gesuiti sono decaduti dall'antico diritto di proprietà, e che la proprietà della Guglia è stata trasmessa alla Città."
Insomma, oggi il Sindaco rende omaggio alla Vergine Immacolata anche nella sua qualità di... "rappresentante della proprietà" sia dell'immobile" che innalza la statua verso il cielo sia del suolo dove la guglia è stata costruita.
Infatti, come leggiamo in una trascrizione della decisione del Tribunale delle Fortificazioni custodita presso l'Archivio Storico Municipale e datata 30 agosto 1745, "Avendo il R.do P. Francesco Pepe della Compagnia di Gesù chiesto (...) tanta capacità di suolo nel largo avanti la Chiesa del Gesù nuovo, quanta bastar potesse per l'erezione di una Guglia di marmo in onore dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima, (...) si è stabilito, e conchiuso che si conceda, (...) al detto R.do Padre Pepe l'enunciato suolo (...) per poter in esso erigere l'avvisata Guglia, e non altrimente (...), qual concessione abbiamo stabilito di farla gratuita così perchè il detto suolo viene impiegato non già per usi particolari, ma per servigio, ed ossequio della Vergine SS.ma".
La proprietà del monumento è inoltre rappresentata dallo stemma cittadino - nella versione settecentesca con corona ducale stilizzata e lettera C sovrapposta ai colori dello scudo - apposto sull'antica cancellata che circonda la base della guglia.