Oltre cento bombardamenti con più di ventiduemila vittime civili, distruzione di abitazioni, fabbriche e monumenti, occupazione militare, fame, epidemie. Nulla fu risparmiato alla città durante il Secondo conflitto mondiale.
Ma a quel lugubre bilancio di morte e distruzione andava aggiunto il numero dei napoletani caduti in combattimento nei diversi teatri di guerra.
Trascorso il tempo in cui pareva non ci fossero più lacrime per piangere tanto orrore, Napoli trovò la forza per rinascere, come già altre volte nella sua storia, e allora venne anche il momento di testimoniare il ricordo.
Nel marzo del 1956 la Concentrazione Combattenti del Comune di Napoli pose una lapide nel vestibolo di Palazzo San Giacomo per affermare e conservare la memoria dei colleghi che dalla guerra non fecero più ritorno.
Bernardo Leonardi
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