Martedì scorso (15 gennaio 2018) la Commissione europea ha aperto il dibattito sulla riforma del processo decisionale in alcuni settori della politica fiscale dell'UE, che attualmente richiede l'unanimità fra gli Stati membri. Tale unanimità spesso non può essere raggiunta su iniziative fiscali cruciali, situazione che può comportare ritardi costosi e politiche subottimali.
La comunicazione della Commissione Europea propone un calendario per una transizione progressiva e mirata verso il voto a maggioranza qualificata nell'ambito della procedura legislativa ordinaria in alcuni settori della politica fiscale condivisa dell'UE, come già avviene per la maggior parte degli altri settori delle politiche dell'UE. Tale possibilità è contemplata dai trattati dell'Unione.
Con il voto a maggioranza qualificata gli Stati membri sarebbero in grado di raggiungere più rapidamente compromessi più efficaci e democratici in materia di fiscalità, liberando così tutto il potenziale di questo settore. Inoltre, nell'ambito della procedura legislativa ordinaria le decisioni in materia fiscale beneficerebbero di contributi concreti del Parlamento europeo: il parere dei cittadini sarebbe così meglio rappresentato e la rendicontabilità accresciuta.
La Commissione non propone alcuna modifica delle competenze dell'UE in materia fiscale né della facoltà di cui dispongono gli Stati membri di fissare le aliquote d'imposta delle persone fisiche o delle società ritenute più idonee. L'obiettivo è invece consentire agli Stati membri di esercitare in modo più efficace la sovranità già condivisa per affrontare più rapidamente le sfide comuni.
Prossime tappe
La Commissione invita ora gli Stati membri dell'UE, il Parlamento europeo e tutte le parti interessate a impegnarsi in modo costruttivo in un dibattito sulla questione del voto a maggioranza qualificata nella politica fiscale dell'UE e a definire un approccio tempestivo e pragmatico per la sua realizzazione.
a definire un approccio tempestivo e pragmatico per la sua realizzazione.
In particolare i leader dell'UE sono invitati ad approvare il calendario e ad adottare decisioni tempestivesul ricorso alle pertinenti disposizioni giuridiche contenute nei trattati.