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Ernest Pignon-Ernest. Extases
Complesso museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, 2 marzo - 19 maggio 2019
Via dei Tribunali, 39
Torna a Napoli il grande l’artista francese con un’installazione dedicata
ad otto mistiche cristiane. Una profonda riflessione sul rapporto
tra interiorità ed esteriorità, tra anima e corpo.
Era dal 2015 che un’opera dell'artista non arrivava in città. Il rapporto di Ernest Pignon-Ernest con Napoli risale al 1988, quando vi soggiornò, lasciando come segni indelebili del suo passaggio nel centro antico, scelto come sede privilegiata delle sue opere, grandi disegni e serigrafie in bianco e nero incollati sui muri nei luoghi simbolo della città , affascinato ed ispirato dal Cristo velato di Sammartino, dalle tele di Caravaggio e di Luca Giordano, e diventando così uno dei protagonisti della cultura cittadina tra gli anni ‘80 e ‘90.
I suoi lavori, affissi di notte e di nascosto, venivano di giorno salutati positivamente dal popolo napoletano che, ben presto, gli diede il dovuto riconoscimento, grazie anche al supporto dell’allora Direttore del Grenoble Jean Digne. Oggi ciò che resta dei suoi allestimenti sono le fotografie, molte delle quali realizzate da Alain Volut e qualche opera sopravvissuta al tempo.
Il ricordo di Ernest Pignon- Ernest e delle sue opere è ancora vivo tra i napoletani e, pertanto, il suo desiderio di ritornare con la mostra EXTASES è l’occasione giusta per un omaggio ad un artista che ha dato un appassionato contributo alla storia culturale partenopea.
Otto mistiche, Marie-Madeleine, Hildegarde de Bingen (1098-1179), Angèle de Foligno (1248-1309), Catherine de Sienne (1347-1380), Thérèse d’Avila (1515-1582), Marie de l’Incarnation (1599-1672), Louise du Néant (1639-1694) et Madame Guyon (1648-1717), sono le protagoniste di EXTASES, scelte da Ernest Pignon-Ernest per gli scritti lasciati dalle donne o per quello che il loro confessore ha trasmesso del loro pensiero.
In dialogo da quasi 20 anni con le figure delle mistiche Ernest Pignon-Ernest ha voluto portare questo lavoro per la prima volta in Italia a Napoli, città che lo ha ispirato nella prima lettura degli scritti delle Sante.
Nel suggestivo ipogeo del Complesso del Purgatorio ad Arco si dispiegano tra oscurità e luce otto disegni autoportanti di grande formato a grandezza naturale che raffigurano le mistiche. Le opere sono collocate su una superficie d'acqua che riflette i disegni insieme allo spazio circostante. Otto figure di donne tra le più grandi mistiche del cristianesimo sono ritratte nel momento intimo dell’estasi .