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Music beyond borders - Musica oltre i confini
29 giugno 2019 ore 21.00 Cortile del Maschio Angioino ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Les Amazones d’Afrique - Mamani Keita (vocal) - Ahouéfa “Fafa” Ruffino (vocal) - Mamounata “Kandy” Guira (vocal) - Franck Baya (drums) - Salif Kone (guitar) - Nadgib BenBella (Turntable/serato) - Grégoire Hugé – TM / FOH Alessandro Mancuso Pulcinella e Mamma Africa (Brunello Leone e Ibrahim Drabo) Orchestra dei Braccianti di Terra! Onlus Marzouk Mejiri e la sua Fanfara Station Abbiamo l’occasione di avere a Napoli un coraggioso collettivo tutto al femminile, Les Amazones D’Afrique, nato nel 2015 nel West Africa, e più precisamente in Mali. Canta di uguaglianza, diritti dei popoli e delle donne in particolare. Non c’era più spazio per ascoltare ancora storie di negazioni e continui maltrattamenti, di donne denudate nell’anima e nella dignità, e così si sono unite per dare voce ad un unico canto di protesta e farlo ascoltare al mondo.
Con loro si sono uniti e si esibiranno sul palco: Pulcinella e Mamma Africa (Brunello Leone e Ibrahim Drabo) due icone rappresentative della tradizione napoletana e africana, Marzouk Mejiri e la sua Fanfara Station, che arrivato da Tebourba, 23 anni fa, opera instancabile sul territorio insegnando ai bambini a suonare i suoi strani strumenti, creando collettivi multietnici, regalandoci momenti di magnifica musica. E poi ancora, l’Orchestra dei Braccianti. Italia, Francia, Tunisia, Libia, India, Nigeria, Gambia, Ghana, Stati Uniti. Nove Paesi di provenienza, diciotto musicisti, professionisti e non, nove Paesi di provenienza, percorsi di vita che si incontrano, tante lingue diverse e un solo linguaggio universale, la musica. Nelle ore che ci separano al concerto stiamo accogliendo altre adesioni di artisti che aggiungeremo all’evento.
Si è aggiunto Alessandro Mancuso vincitore del premio MUSICULTURA (2004) con la band etno de iBeatiPaoli, Migliore artista rivelazione al M.E.I. e Oscar del Mediterraneo per il suo grande impegno in ambito artistico, Alessandro Mancuso, racconta l’amore nelle sue infinite sfaccettature. Il 29 giugno ci canterà “Daltonico” che pone l’attenzione su una delle piaghe sociali del nostro tempo, ovvero il razzismo”, quel sentimento che certo non porta amore. Il protagonista è Salvatore, il primo essere umano nato senza colore dei capelli, né degli occhi, né della pelle, e con la particolarità di essere daltonico. Nella visione di Mancuso rappresenta l'essere umano 3.0, ovvero l'inizio di una nuova generazione che non percepisce più i colori e quindi non può essere razzista.