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Teatro Mercadante - Le lacrime amare di Petra von Kant

informazioni generali

Dal 23 al 28 gennaio al Teatro Mercadante

Le lacrime amare di Petra von Kant

secondo Antonio Latella

L'eroina di Fassbinder interpretata da una grande Laura Marinoni

Sarà in scena da martedì 23 a domenica 28 gennaio il nuovo, acclamato spettacolo di Antonio Latella, Le lacrime amare di Petra von Kant, di R.W. Fassbinder nella traduzione di Roberto Menin, con protagonista Laura Marinoni.

"Per raccontarci la donna - scrive nelle note di regia Antonio Latella - Fassbinder sente la necessità di chiuderla nella sua casa, quasi come se isolandola riuscisse ad evidenziarne tutti i suoi lati, compreso il virus che l'ha contagiata. La donna diventa nell'immaginario fassbinderiano una proiezione, un ideale, un'icona, una gigantografia, una mappa dei sentimenti."

Al centro della scena - firmata, come i costumi, da Annelise Zaccheria - Latella mette una grande statua di donna nuda. Una bambolona che incarna l'immagine dominante di un corpo bello e vuoto, che rivelerà tutta la sua inconsistenza, la sua futilità quando, alla fine, verrà scomposto e ridotto in pezzi, ridonando al cuore di Petra una scintilla di vita e la speranza di un'esistenza un po' meno sola.

"Quattro pareti di un interno borghese. Ghiaccio. Petra non varca mai la soglia, resta confinata nel suo isolamento, quasi come se fosse impossibilitata a muoversi. La sua casa è il suo tutto (ufficio-laboratorio-confessionale-atelier-album di famiglia-riposo-gioco-tomba-fossa comune dei sentimenti).

Nessuna emozione forte, la passione manipola i comportamenti umani, tutto deve essere filtrato dalla testa; chi si lascia andare alle passioni è debole agli occhi della società. Tutto diventa rappresentazione. Ripetizione di regole, forme, di una partitura dalle forti tinte borghesi. Tutto è prevedibile, riconoscibile, ancora prima dell'essere detto o fatto. Come dice Fassbinder: non esistono vicende vere. Il vero è artificio. Per rompere l'alienante corteo funebre di una inevitabile morte quotidiana, Fassbinder introduce nella cella della regina madre un elemento sconosciuto, non infetto e per questo senza regole, pronto a tutto per conquistarsi un ruolo. Il nuovo attrae e paralizza, ci destabilizza, ma ci costringe ad agire, ad uscire (non fuori dalle mura, ma fuori da noi stessi) per rimettere l'amore in corpo e tornare ad essere protagonisti del proprio sogno d'amore; il nuovo è l'ossigeno necessario per andare oltre le pareti di una casa, oltre l'asfalto di una strada più volte percorsa. E così Petra si getta senza pensarci nelle braccia del vuoto Karin per inseguire o, forse come Fassbinder, per ripercorrere con disperata ostinazione l'utopia probabilmente infantile e impudente che si chiama Amore."

Con Laura Marinoni recitano Silvia Ajelli, Cinzia Spanò, Sabrina Jorio, Stefania Troise, Barbara Schroer, gli animatori d'ombre Massimo Arbarello e Sebastiano Di Bella (autori dell'ideazione ombre). Le scene e i costumi sono di Annelise Zaccheria; il disegno luci è di Giorgio Cervesi Ripa; il suono è di Franco Visioli. Lo spettacolo è una produzione Teatro Stabile dell'Umbria e Teatro Stabile di Torino.

Il nuovo spettacolo del regista stabiense giunge al Teatro Mercadante di Napoli carico dei successi conquistati fin dal debutto a Perugia nell'ottobre del 2006, e nel corso della sua tournée a Torino, Roma, Spoleto, Catania, Palermo, Villeurbanne (Lione).

Così la stampa:

Laura Marinoni è il vero perno di tutto l'apologo fassbinderiano, bella e inquietante, seducente e determinata nelle sue statuarie mises bianche e candide, come un'innocenza che forse rincorre e non può proprio possedere, come chiunque frequenti i sentimenti...Latella compone uno spettacolo molto bello figurativamente, di un certo spessore e di grande seduzione.

Gianfranco Capitta (Il Manifesto)

Bisogna vedere Laura Marinoni come interpreta, anzi come incarna la sfinita infelicità di Petra risucchiata dal vuoto sentimentale. L'attrice, che prima affrontava altera la vita e l'amore, adesso è un niente accasciato, che soffre. Una prova magnifica. Brave le sue partner...Interminabili applausi finali.

Osvaldo Guerrieri (La Stampa)

Spettacolo di una grande, affascinante visibilità...una tenda bianca dietro cui due animatori creano ombre, fanno nascere gesti e situazioni. Una trovata geniale scandita da appropiate scelte musicali. Applausi meritatissimi, l'intelligenza abita qui.

Mimmo Coletti (La Nazione)

Una regia imperante, una prima donna assoluta e cinque magnifiche comprimarie fanno di questa versione un lavoro di gran rispetto; dove si entra vedendo la ciclopica statua di una donna e si esce con la colossale levatura di Laura Marinoni davanti agli occhi.

In mento l'eco straziante di una storia fredda. E dolorosa.

Sabrina Busiri Vici (Corriere dell'Umbria)

Bella questa idea di Latella di mettere al centro della scena una statua di donna nuda. Una bambolona che incarna l'immagine dominante di un corpo bello e vuoto...Solo quando verrà scomposta e fatta a pezzi rivelerà tutta la sua inconsistenza, la sua futilità...

Francesco Castellini (Il Giornale dell'Umbria)

 

mercadante teatro stabile di napoli - piazza municipio - 80133 napoli
tel. 081.5510336 - 081.5524214 - fax 081.5510339
biglietteria: 081.5513396
mail  info@teatrostbilenapoli.it -  ww.teatrostabilenapoli.it

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