Complesso San Gregorio Armeno – ex
Asilo Filangieri
Il
complesso monumentale che ospita il cosiddetto “Ex Asilo Filangieri”, nasce
nell’ambito del progetto di ampliamento dell’antico convento di San Gregorio
Armeno. Il monastero occupa in origine due insule comprese tra i decumani di
via dei Tribunali e via San Biagio dei Librai e tra i cardini di San Gregorio
Armeno e di via della Campana. Successivamente al Concilio di Trento (1563)
l’organizzazione monastica viene radicalmente rivoluzionata con
l’introduzione del principio di vita comune, e pertanto, il modello di
convento fino ad allora adottato lascia il posto ad una nuova tipologia
incentrata su un grande orto centrale, un refettorio e un matroneo. Sulla
base delle nuove indicazioni il convento di San Gregorio Armeno viene
demolito, ma sorgendo la struttura su un territorio in forte pendenza,
l’opera di demolizione degli edifici viene eseguita in maniera parziale, in
modo da ottenere un uniforme livellamento e da far raggiungere a tutti gli
stabili un’altezza omogenea.
Al fine di rendere il convento il più grande di
Napoli, attraverso l’esproprio dei fabbricati attigui, viene incorporata
un’ulteriore insula inglobando via della Campana e spostando il limite
inferiore della proprietà in via San Nicola al Nilo.
Dopo
la Prima guerra mondiale, l’edificio attiguo al chiostro viene acquistato
dalla contessa Giulia Filangieri di Candida, che, a seguito della perdita del
figlio durante il conflitto, decide di farne un educandato maschile, che
accolga e formi i giovani orfani napoletani.
L’educandato Filangieri resta attivo fino al 1980, anno del terremoto
dell’Irpinia e successivamente a tale drammatico evento l’edificio cade in
completo abbandono.
Nel
2005, su iniziativa del Comune di Napoli, l’ala del complesso con accesso da
via Maffei è stata restaurata: nell’ambito di tali lavori sono stati
ritrovati i resti dell’ex quartiere vicereale conservato fino al secondo
livello di calpestio.
Il
complesso per la sua posizione privilegiata nell’ambito del centro storico e
per la presenza dell’area archeologica è stato scelto per ospitare un “Centro
di documentazione sulla storia della città di Napoli”.
Obiettivo
del progetto è portare all’attenzione del visitatore il lungo processo
evolutivo della città, attraverso la valorizzazione del sito archeologico che
documenta tale stratificazione millenaria e mediante l’utilizzo di tecnologie
informatiche che rendano fruibile ad un vasto pubblico le recenti
acquisizioni in campo archeologico.
In
considerazione del limitato budget assegnato al progetto è stata individuata
la possibilità di realizzare un primo intervento che prevede la fruizione
dell’area museale accessibile dal nuovo ingresso posto su via San Nicola a
Nilo, di parte dell’area archeologica e del terrazzo di copertura dell’area
museale.
Stato dell’intervento |
PROGETTAZIONE DEFINITIVA |
Proprietà |
Comune di Napoli |
Fruibilità |
Inagibile |
Progetto preliminare |
Comune di Napoli - Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli |
Progetto definitivo |
RTP B5 S.r.l. (capogruppo), Macchiaroli & Partners s.r.l., arch. Didier Repellin, rest. Carlo Serino, geol. Gianluca Minin |
Importo iniziale finanziamento POR Campania FESR |
€ 1.100.000,00 |
Importo speso e rendicontato POR Campania FESR |
€ 44.853,52 |
Documentazione