Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al
Mercato
La chiesa
di Santa Croce e Purgatorio al Mercato è collocata al centro dello storico
emiciclo di piazza Mercato, celebre per essere stata il luogo dove ebbe inizio
la rivoluzione di Masaniello. La chiesa si trova nel luogo che fin dall’epoca
angioina ha rivestito un importante ruolo di snodo dei traffici commerciali e
che fu, inoltre, sede di rilevanti eventi storici, quali le esecuzioni
capitali, a partire dalla decapitazione di Corradino di Svevia nel 1268, fino a
quelle dei giacobini dopo la soppressione della Repubblica napoletana del 1799.
A seguito di un incendio verificatosi nel 1781 a causa di uno spettacolo
pirotecnico nel quale presero fuoco le numerose botteghe in legno che
costellavano la piazza, il re Ferdinando IV di Borbone ordinò la realizzazione
di una esedra che lambisse il perimetro della piazza e che desse alle attività
commerciali una degna sistemazione. Il progetto fu guidato dall’architetto
Francesco Securo, il quale progettò anche la chiesa, inaugurata nel 1791,
unendo in un solo edificio le due preesistenti cappelle di Santa Croce e del
Purgatorio distrutte dall’incendio. Il recente intervento di riqualificazione è
stato realizzato in continuità rispetto ad una serie di interventi realizzati
in passato, dalla allora Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici
di Napoli e provincia, che hanno riguardato in particolare il consolidamento
strutturale includendo anche un interessante restauro della cupola maiolicata.
Tali precedenti interventi, che hanno proceduto dall’alto verso il basso, si
sono fermati a due metri circa da terra a causa dell’esaurimento delle risorse
economiche, ma anche per le difficoltà incontrate nel trovare soluzioni al
rilevante degrado causato dall’umidità di risalita dovuta alla costante ed
inesauribile presenza di acqua nel sottosuolo della chiesa. Tale umidità ha nel
corso del tempo causato ingenti danni all’apparato decorativo costituito dai
sette altari, dal rivestimento in marmo bardiglio e dagli stucchi scanalati e
decorati che rivestono l’intero perimetro interno. Inoltre, a causa di alcuni
furti verificati nel corso degli anni ‘80 del ‘900, l’amministrazione comunale,
in accordo con la Soprintendenza, procedette nel 1988 allo smontaggio di buona
parte dell’altare maggiore, di un intero altare della navata destra e delle
parti più pregiate degli altri cinque altari che furono ricoverati nei depositi
blindati del Castel Nuovo. L’attuale intervento curato dal Servizio Grande
Progetto UNESCO, pertanto, si è occupato in particolare di porre rimedio all’annoso
problema dell’umidità ascendente, di restaurare la parte basamentale interna
della chiesa e di restaurare i sette altari recuperando i pezzi depositati da
35 anni nei depositi comunali, con lo scopo di restituire alla collettività
questo spazio per usi culturali e sociali.
Stato dell’intervento |
CONCLUSO |
Proprietà |
Comune di Napoli |
Fruibilità |
Fruibile – In attesa di affidamento |
Progetto di fattibilità tecnica ed economica |
Comune di Napoli - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli |
Progetto esecutivo |
RTP Gianluca Petrocelli (capogruppo), ing. Gaetano Criscuolo, geol. Giuseppe Troisi, Di Martino Giuseppe S.A.S. |
Aggiudicatario dei lavori |
VN Restauro Sas di Napolitano Valeria & C. |
Direzione dei lavori |
arch. Gianluca Petrocelli |
Regolare esecuzione |
arch. Gianluca Petrocelli |
Importo iniziale finanziamento POR Campania FESR |
€ 500.000,00 |
Importo finanziamento al netto del ribasso di gara lavori |
€ 387.895,96 |
Importo speso e rendicontato POR Campania FESR |
€ 109.288,34 |
Spesa totale al 15/11/2023 |
€ 339.681,83 |
Altro finanziamento |
Contratto Istituzionale di Sviluppo CIS – FSC 2014/2020 |
Documentazione