Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
La
chiesa sorge nell’area dove prima esisteva la loggia dei Banchi Nuovi di fatto
attualmente inglobata al suo interno. Nella seconda metà dell’Ottocento la
Congregazione affidataria della Chiesa realizza un intervento di restauro dello
spazio interno. Risalgono a quel periodo le decorazioni e i rivestimenti in
finto marmo che, molto degradati per assenza di manutenzione nel secolo
successivo, sono stati oggetto, tra l’altro, dell’eseguito restauro.
La
facciata mostra con chiarezza i tre archi a tutto sesto sui pilastri della
loggia cinquecentesca, sottolineati da paraste tuscaniche, che si ergono da un
basamento fino a sorreggere la cornice e la fascia di coronamento in sommità,
conclusa dal cornicione. Al centro si apre il portale seicentesco in piperno
sormontato da un finestrone polilobato in stucco.
Il prospetto laterale
dell’edificio, sulla scalinata dei Santi Cosma e Damiano, mostra con evidenza
l’originaria balaustra in piperno della loggia che aveva affaccio diretto sulla
gradinata pubblica.
Nel
corso del tempo e soprattutto nel recente passato, la Chiesa ha subito diversi
danni: dai vandalismi ai furti, dagli incendi alle occupazioni improprie.
Inoltre è stata oggetto di più interventi di consolidamento avviati negli anni
’80 del secolo scorso con strutture provvisorie di presidio statico che
richiedeva di essere portato a termine.
Il progetto ha previsto
la valorizzazione del monumento attraverso interventi di risanamento
strutturale, restauro architettonico e delle superfici decorate, di adeguamento
funzionale e impiantistico. In particolare, l’originale condizione di monumento
con la trasformazione radicale della funzione, da laica a religiosa, è stato
uno degli elementi che si è ritenuto opportuno sottolineare con la messa in
luce, ove possibile, delle strutture della loggia cinquecentesca, con la
rimozione del rivestimento di intonaco dai pilastri e creando un’asola nel
solaio intermedio della sacrestia dal quale è possibile percepire, dal basso,
le originarie crociere di copertura.
Anche esternamente gli archi della loggia
sono stati volutamente lasciati a vista sul prospetto principale mentre il
prospetto laterale mostra con evidenza la balaustra in piperno che costituiva
l’originario affaccio sul percorso pubblico. Le decorazioni ottocentesche
dell’invaso interno sono state riprese operando in molti casi per simmetria ed
analogia rispetto a quanto si era conservato e, in alcuni casi, anche la sola
traccia come ombra del decoro ha creato le indispensabili vibrazioni cromatiche
sulle superfici voltate che avevano perso completamente l’intonaco. Il finto
marmo è stato integralmente ripreso e gli altari sono stati restaurati. Un
ultimo ed importante ripristino riguarda la ricollocazione del paliotto
sull’altare maggiore, sec. XVIII, trafugato e poi ritrovato, custodito, fino
all’attuale collocazione, presso il Seminario Arcivescovile.
Stato dell’intervento |
CONCLUSO |
Proprietà |
Arcidiocesi di Napoli |
Fruibilità |
Fruibile - Convenzione d’uso da stipulare |
Progetto definitivo |
Arcidiocesi di Napoli |
Aggiudicatario dei lavori |
RTI A.D. Restauri & Costruzioni S.r.l. (capogruppo) – Restauri del Sole S.r.l. |
Direzione dei lavori |
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli |
Collaudo |
Comune di Napoli, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli |
Importo iniziale finanziamento POR Campania FESR |
€ 900.000,00 |
Importo finanziamento al netto del ribasso di gara lavori |
€ 802.632,54 |
Importo speso e rendicontato POR Campania FESR |
€ 780.657,34 |
Altro finanziamento |
- |
Documentazione