Il cambio di destinazione di parte dell'edificio da "gran palazzo de' ministeri" a Casa di città, comportò la rimozione di emblemi e targhe, la ristrutturazione di spazi e ambienti, lo spostamento di arredi; una babele che trasformò gradatamente l'originario assetto interno del "locale di San Giacomo".
In un vano sul pianerottolo tra il primo ed il secondo piano sopravvive l'ultima testimonianza che, nel palazzo, ancora racconta dell'antica presenza dei Ministeri di Stato del Regno delle Due Sicilie.
La targa superstite indicava la collocazione degli uffici della Real Segreteria e Ministero di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Real Segreteria e Ministero di Stato degli Affari Esteri, dicasteri che erano sistemati al primo piano del palazzo.
Nell'ottobre del 1822 fu creato il Consiglio dei Ministri a cui venne affidato il compito di coordinare e predisporre l'inoltro degli atti proposti dai vari ministeri per la "sovrana risoluzione". Ne era presidente il Consigliere Ministro di Stato già incaricato dal re a presiedere le riunioni ordinarie del Consiglio di Stato in caso di assenza del sovrano.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri aveva l'obbligo di "star sempre nel luogo dell'ordinaria residenza del Re".
Il Ministero di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva tra le sue attribuzioni: la custodia del gran sigillo reale, la conservazione delle leggi e dei decreti originali firmati dal re, dal presidente del Consiglio e dai ministri competenti, la Stamperia Reale (ubicata nell'ex monastero del Rosario di Palazzo, ai Quartieri spagnoli) attraverso cui curava la stampa della Collezione delle leggi e decreti reali del regno delle Due Sicilie e la compilazione e la pubblicazione annuale dell'Almanacco reale, predisponeva gli atti per la concessione di Ordini cavallereschi, teneva i rapporti con il Luogotenente del re in Sicilia.
Il Ministero di Stato degli Affari Esteri era incaricato, tra l'altro, della negoziazione, stipula e osservanza dei trattati internazionali di pace, di alleanza e di commercio, della nomina degli "Agenti diplomatici e consolari presso le potenze straniere", della corrispondenza diplomatica con gli incaricati all'estero, "della formazione, conservazione e spiegazione delle cifre arcane" che tradotto in linguaggio odierno significa: ideazione e tutela di cifrari segreti per la corrispondenza riservata con gli incaricati all'estero e azioni di intelligence per decifrare quelli utilizzati dagli altri paesi.
Bernardo Leonardi
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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