Lunedì 6 agosto alle ore 12 ha aperto al pubblico presso
l’area loft del PAN | Palazzo
delle Arti di Napoli, “
Microsfera PE” , la
personale di Emiliano Stella: un
progetto visivo che racconta attraverso pittura, disegno ed installazioni gli effetti
dell’insostenibile incidere dell’uomo sulla natura.
Un “piccolo racconto sulla coscienza ambientale” che fa riflettere su ecosistemi e devianze, indagando il rapporto tra spazio
antropico e paesaggio naturale.
Nei siti di Genova, Grosseto, Isola del Giglio,
Ventotene e Napoli sono stati analizzati più di 200 organismi marini tra pesci
e invertebrati comunemente consumati e pescati in Italia. La maggior parte
delle plastiche ritrovate è fatta di polietilene (PE).
Da questo assunto nasce “Microsfera PE”, per
raccontare, attraverso pittura, disegno ed installazioni, l’eccessiva
produzione e dispersione in ambiente di questo polimero con cui si produce la
maggior parte del packaging e dei prodotti usa e getta presenti sul mercato
e di conseguenza nelle nostre case.
La narrazione pittorica di Emiliano Stella spazia
dall’enormità
dei ghiacciai ai millimetrici filamenti di micro-fibra. Ha come oggetto quindi non solo la realtà
visibile, come un piccolo di capodoglio a grandezza naturale, ma anche quella
invisibile a occhio nudo, come una microsfera di plastica dispersa nel plancton.
La realtà descritta nei lavori dell’artista
avellinese è l’ambiente del mondo post-industrializzato in una visione
disillusa.
Un corpus di circa 30 lavori ,
tecniche miste su tessuto e disegni in matita ed olio su carta, tra cui 11
inediti, pensati specificamente per questa occasione espositiva.
“Il lessico di
Stella parla di arte accessibile, etica - commenta la curatrice Barbara
Matetich.
“Una pittura responsabile capace di creare condizioni di
rispetto nei confronti della crisi ambientale globale.” Il suo impegno si
legge già nella scelta dei
supporti.” Quasi tutta l’ossatura delle opere è materia riciclata:
carte, scampoli di tessuto testimoniano la centralità del tema.
Ne è esempio
l’enorme sigaretta spenta, realizzata da Stella con carta destinata al macero proveniente dal Penitenziario
di Bellizzi, assurta a simbolo
devastante per il pianeta e per l’uomo, allegoria delle cattive
abitudini quotidiane.
Sempre in cartapesta l’ingrandimento di
due pezzi di microplastica, mentre su una base di vetro è poggiata una
bottiglia ricostruita interamente in gesso.
L’uomo si mostra, attraverso le tracce del suo passaggio inglorioso,
quale violentatore arrogante di un equilibrio.
“Ma è veramente questo il mondo in cui vogliamo abitare?”
afferma Emiliano Stella, commentando le proprie opere. Una corsa
rapidissima ha condotto l’umanità a trasformare la natura in un terreno di
conquista, passando da un conflitto con essa di ordine materiale, ad uno più
subdolo, di natura intellettuale.
“Microsfere PE”, visitabile fino al 6
settembre 2020, sarà corredata dal catalogo
stampato dalla Delta 3 edizioni e prenotatile in loco, con testi
introduttivi di Marcello Carriero, storico e critico d’arte, docente presso
l’Accademia di Belle Arti di Palermo, Domenico D’Alelio, Dip. Ecologia Marina
Integrata Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e della curatrice e storica
dell’arte Barbara Matetich.
Modalità di accessoL’ingresso
è gratuito e su prenotazione
http://ingressi.comune.napoli.it.Sarà
inoltre possibile richiedere direttamente in loco la disponibilità di accesso
alla mostra. Saranno
in vigore le procedure organizzative che garantiranno la massima
sicurezza del pubblico in ambienti sanificati. All’interno dell’edificio
è indispensabile indossare dispositivi di protezione individuale;
nell’itinerario di visita, saranno fornite informazioni per il distanziamento,
in ottemperanza alle nuove normative Covid-19 per la tutela dei visitatori e
del personale.