1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
Contenuto della Pagina

Teatro Mercadante - 'Nzularchia

informazioni generali

logo dello spettacolo 'Nzularchia

di Mimmo Borrelli

regia Carlo Cerciello


dal 20 marzo al 1 aprile 2007

E' il dramma della paura. Vite malate di paura, incrociano i loro ricordi e fanno cortocircuito. Il processo di ricostruzione della memoria di Gaetano ha bisogno di un testimone immaginario e Gaetano lo trova in Piccerillo, riflesso e vittima dell'asfissia esistenziale di Gaetano e di quella sadomasochista di Spennacore.
 
 La messinscena è il viaggio introspettivo del protagonista, il suo ambiente è surreale, allucinato come quello dell'inconscio profondo di Gaetano, intento a dar corpo ai suoi fantasmi, a ricostruire il drammatico puzzle della sua esistenza, attanagliata dall'incubo indelebile di quella tragedia, che non lascia scampo a nessuno dei suoi protagonisti. Carlo Cerciello

Mimmo Borrelli è nato a Napoli il 7 maggio 1979, ma le sue origini sono a Torregaveta. Attore, cantante, drammaturgo, dall'età di 18 anni "sopravvive" artisticamente attraverso numerose e intense collaborazioni con le molteplici piccole-grandi realtà dell'intricato panorama teatrale napoletano e non, come quelle con Franco Branciaroli, Claudio Longhi, Nello Mascia, Antonio Ferrante, Marzio Honorato, Patrizio Trampetti, Mario Santella e con il Teatro Stabile di Torino. Con 'Nzularchia ha vinto la 48ª edizione del Premio Riccione per il Teatro.

Nel buio ossessivamente martoriato da un'affettata oscurità squarciata dai lampi di una casa invasa da rumori e da una muffa che penetra nei corpi, 'Nzularchia - ovvero "itterizia" - svolge una sfida al labirinto, ovvero a un luogo d'origine sfigurato e illeggibile, un gioco d'orientamento e disorientamento nell'ansia topografica della mappa per rintracciare il colpevole. L'autore, giovanissimo e forsennato nella sua ambiziosa loquacità da inferno, uno scrittore furibondo, fluviale, forte, già importante, con un'acuta sensibilità linguistica e un coraggio da leone, riesce a muovere le veglie di una inquieta, informe coscienza retroattiva alle prese con un'indagine impossibile, dove l'indiziato è un padre camorrista che toglie la vita ai figli, impedendone la nascita. Testo sul padre-assassino di una società invertebrata e deviante, seducente per il gioco a nascondere di una lingua che incessantemente osa sfidare i suoi inabitabili cul de sac, inseguendo il vorticoso e inane percorso di una identità mai veramente nata: è quella di un figlio che non ha altre armi se non ricomporre la lingua dei padri, barocca, lampeggiante e a tratti violenta, di quella violenza che è "piatto prelibato nel pranzo succulento della vita". (Motivazione della giuria del Premio Riccione)
 
con Peppino Mazzotta - Pippo Cangiano - Nino Bruno
scene Roberto Crea - costumi Antonella Mancuso - musiche Paolo Coletta
luci Cesare Accetta - suono Hubert Westkemper
aiuto regia Adele Amato De Serpis - assistente scenografo Michele Gigi - coreografie aeree Valeria Zurlo
direttore di scena Marcello Iale - datore luci Peppe Cino - fonico Cesare Gardini
macchinista Gigi Sabatino - foto di scena Marco Ghidelli

testo vincitore della 48a Edizione del Premio Riccione per il Teatro
una produzione Mercadante Teatro Stabile di Napoli

 
 

mercadante teatro stabile di napoli - piazza municipio - 80133 napoli
tel. 081.5510336 - 081.5524214 - fax 081.5510339
biglietteria: 081.5513396
mail  info@teatrostbilenapoli.itwww.teatrostabilenapoli.it

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO